Il risultato elettorale mette in gravissima difficoltà il ruolo, necessario in una società pluralista, della minoranza in un territorio strategico sia per la questione ambientale che per quella relativa all’occupazione e all’industria
Con 15487 voti, pari al 72,58 %, Lello Russo ha stravinto le elezioni comunali di Pomigliano. E’ un risultato numerico che mette in pesante difficoltà il ruolo di un’opposizione risicatissima. L’anziano ma arzillo primario medico in pensione, dal 1980 per la settima volta alla guida della città delle fabbriche, potrà infatti contare su una maggioranza bulgara in consiglio comunale, uno schieramento schiacciante che gli consentirà amplissimi margini di manovra. Per il momento si parla di 21 seggi dei 24 disponibili, seggi attribuibili alla coalizione trasversale di Russo, undici liste prevalentemente civiche in cui ci sono esponenti del PD, di Forza Italia, della destra, socialisti, moderati di area ex democristiana.
La Minoranza
Dall’altra parte c’è una minoranza di centrosinistra praticamente messa all’angolo dal voto popolare, un’opposizione che può contare su un minimo di appena tre consiglieri comunali, vale a dire Vito Fiacco Fender (2815 voti, il 13,19 %), il 24enne candidato sindaco del partito locale di sinistra Rinascita (1935 voti di lista: quarta formazione più votata, 9,26 %), Carla Mercogliano, altra esponente di Rinascita, e il candidato sindaco di Per, il giornalista cattolico Marco Iasevoli (1955 voti, il 9,16 %). Resta in bilico l’ingresso in consiglio comunale di Salvatore Cioffi (1082 voti, il 5,07 %), candidato sindaco del partito di centrosinistra Europa Verde, partito che qui è risultato ultimo con soli 700 voti, il 3,35 %. Se Cioffi dovesse farcela i seggi a sostegno di Russo passerebbero da 21 a 20. Adesso però ci si chiede che tipo di opposizione sarà quella di Rinascita e Per.
Iasevoli e Fender
“Sarà critica e costruttiva ogni qual volta si perseguirà l’interesse generale – risponde Iasevoli – ma se e quando vedremo che saranno perseguiti interessi di parte o privati faremo sentire la nostra voce nel modo più chiaro che ci possa essere. Ovviamente dovremo fare opposizione anche con tante forze rimaste fuori del consiglio comunale”. “Noi abbiamo più che raddoppiato i nostri consensi – aggiunge Vito Fender – staremo attenti a ogni singolo atto della prossima amministrazione Russo, pronti a dare battaglia. Ma porteremo avanti anche le nostre proposte programmatiche”. Ieri le elezioni di Pomigliano sono state commentate da un politico influente nell’area metropolitana di Napoli, il consigliere regionale del PD di origine nolana Massimiliano Manfredi, fratello del sindaco di Napoli, Gaetano. “Innanzitutto – premette Manfredi – faccio gli auguri di buon lavoro al sindaco Russo, a cui i cittadini di Pomigliano hanno affidato in maniera larga e democratica la guida della città in una fase cosi confusa e caotica della politica locale e non solo”. Quindi, la questione del ritiro del PD dalle elezioni.
Manfredi
“Per il PD e il centrosinistra di Pomigliano – l’appello del consigliere regionale – questo brutto stop deve essere un nuovo inizio dove mettere da parte sterili personalismi che hanno portato a tanti cammini diversi e costruire nel tempo necessario una proposta alternativa degna della storia del centrosinistra pomiglianese. E la scelta di scegliere il nostro nuovo segretario provinciale Annunziata come commissario locale del partito – conclude Manfredi – va in questa direzione, mettendo da parte finalmente le toppe improvvisate che hanno solo peggiorato nelle ultime settimane una già difficile situazione”. L’ultimo riferimento è al lavoro del “facilitatore”, Valerio Di Pietro, inviato a Pomigliano da Elly Schlein allo scopo di dare vita a una competitiva coalizione di centrosinistra il cui perno dovevano essere il PD e l’M5S. Un tentativo fallito con il ritiro all’ultimo momento dei due partiti.