“Dobbiamo perdere qualche minuto per dedicare qualche nostro pensiero ad un somaro politico che ha ripreso a ragliare. Mi riferisco ad alcuni commenti fatti dopo la festa dei tifosi del Napoli, commenti che hanno portato alla luce una propensione sotterranea allo sciacallaggio, perfino al razzismo nei confronti di Napoli, la Campania e del sud che sembra difficile da estirpare”.
Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della diretta Facebook, in risposta a Matteo Salvini e alle critiche sui festeggiamenti dopo la vittoria in Coppa Italia. Senza nominarlo, lo chiama in causa per le critiche che il leader della Lega ha rivolto per i festeggiamenti dei napoletani per la vittoria della Coppa Italia. Cita la manifestazione organizzata “il 2 giugno in violazione di tutte le norme anti assembramento con la vispa Teresa”. Per De Luca, quanto successo a Napoli “sarebbe successo in qualsiasi parte d’Italia e del mondo”.
Poi il governatore campano si sofferma sui ministri Azzolina (Scuola) e Bonafede (giustizia): “Noi ci stiamo preparando ad eseguire i tamponi a tutti i docenti. Per carità, meglio non aprire il capitolo della scuola che è il più massacrato e totalmente subordinato a logica della politica politicante. Esprimiamo profonda gratitudine al ministro della pubblica istruzione perché ancora non sappiamo quando e come ripartirà il nuovo anno scolastico. Due eccellenze nel governo, oltre Azzolina anche alla giustizia. Era difficile fare meglio. Dai giornali abbiamo appreso che a casa loro, in poltrona, si stavano rilassando alcuni capi della camorra, della ‘ndrangheta, qualcuno prendeva anche il reddito di cittadinanza, mentre il ministro della Giustizia era impegnato ad aggiustarsi pochette nella tasca della giacca, di due misure inferiori a quella necessaria. Parole inadatte a descrivere questo mondo che abbiamo avuto la fortuna di conoscere”, conclude piccato De Luca.