Consiglio Regionale Campania. Terza puntata. Approvata la delibera dei fondi per i disabili

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Si preannunciava potesse andarea avanti ad oltranza la terza puntata del nuovo corso del Consiglio Regionale, nel caldissimo pomeriggio di giovedì 30 luglio 2015, soprattutto per la delibera sulla variazione di bilancio ritirata la volta precedente, spacchettata in due punti all’o.d.g.: “Seconda e Terza variazione di bilancio di previsione finanziario per il triennio 2015/2017 Reg. Gen. 29 e 30 rispettivamente”.

Le opposizioni, soprattutto il M5S, avevano chiesto una spiegazione dettagliata per poter decidere sui provvedimenti. Invece ciò non è stato, e sulla variazione num. 29 Reg Gen, il M5S ha annunciato il suo voto di astensione, tramite il portavoce Gennaro Saiello: “… è impossibile evincere dalle sole delibere la ratio giuridica ed economica della giunta, nonché quali siano nei dettagli i reali destinatari di tali operazioni … da questo comportamento scorretto emerge purtroppo una chiara volontà della maggioranza di non metterci in condizione di conoscere i provvedimenti su cui siamo chiamati a discutere e a votare. Pertanto, poiché non conosciamo le logiche che si celano dietro queste variazioni, e soprattutto non conosciamo nello specifico a chi sono diretti questi fondi riteniamo logico astenerci. La nostra però è un’astensione esplorativa, finalizzata successivamente a monitorare nell’effettività questa spesa, nella speranza che questi fondi possano davvero essere indirizzati a chi ne ha bisogno, se così fosse saremo pronti a presentare delle proposte migliorative, nel senso di rendere questo fondo duraturo nel tempo”.

Per la variazione num. 30 Reg. Gen, il M5S, tramite Valeria Ciarambino, fa notare: “Le stesse carenze informative e di trasparenza … senza nessuna relazione tecnica di dettaglio né documentazione ulteriore … non è stato spiegato il carattere di urgenza di questa approvazione … un voto al buio. Noi non ci stiamo … Non spenderemo un solo euro pubblico, senza sapere come, da dove si prende, dove si porta e perché. Per cui, se nel primo caso (del. Reg. Gen. 29 ndr), ci siamo astenuti, dando un’apertura di credito, vista la delicatezza del tema, da noi stessi sollecitato, nel secondo caso (del. Reg. Gen. 30 ndr) il nostro voto è assolutamente contrario, e lo è nel metodo poco rispettoso di questa assise istituzionale da parte della giunta … Solleviamo anche eccezioni nel merito … rileviamo un’anomalia nello spostare un milione e mezzo di euro da un fondo, già risicatissimo, destinato alla tutela e conservazione dei beni storici e culturali, e da residui di fondi sanitari, ad un fondo per generici interventi su attività culturali e sportive …”

Sul fondo disabili De Luca ha risposto: “noi decidiamo il riparto e la destinazione verso i soggetti, oltre questo non andiamo … vigileremo perché queste risorse vadano soprattutto per il trasporto scolastico per i disabili … se ci chiedete altri elementi di dettaglio siamo nell’impossibilità di darveli perché il soggetto che dovrà decidere il riparto concreto è il Piano Sociale di Zona del Comune interessato … Siamo interessati anche noi ad evitare che ci siano dispersioni …”.

De Luca ha “accettato” la sfida sulla trasparenza e la legalità, lanciatagli dal M5S “… questa sfida la prendo non con fastidio … ma con assoluta determinazione … tenteremo di essere 10 passi in avanti rispetto a tutti sui temi della trasparenza e della legalità … Avrete modo di verificare che davvero intendiamo fare una rivoluzione della trasparenza e della correttezza …”, anche se la declamata necessità di garantire un ruolo al M5S è stata abbondantemente ignorata ed ostacolata nella scelta dei componenti dell’ufficio di presidenza.

Poi, rivolto all’ex maggioranza Caldoro, ha tuonato “… cominceremo dal rendere pubblici i nomi degli assunti dell’ultimo anno e dell’ultimo mese … delle porcherie clientelari che sono state fatte … mi vergognerei per i 2 contratti fatti all’Arsan il primo di giugno, un minuto dopo la campagna elettorale o per gli 11 stabilizzati, per ragioni clientelari, alla Soresa, accenderemo i riflettori su tutto, tutto sarà pubblico …”.

Ma, De Luca omette o dimentica le sue nomine, appena fatte in Soresa, (Giulia Abbate, candidata nelle fila del PD e Gianni Porcelli, ex sindaco di Mugnano, in quelle di Campania Libera) che addirittura violano una legge regionale (art. 32 legge regionale n. 15 dell’11 agosto 2005) che vieta di nominare persone che abbiano partecipato a competizioni elettorali regionali negli otto mesi successivi ad esse. A tale proposito Gennaro Saiello (M5S): “Non cambia l’idea malsana di usare la cosa pubblica come un proprio feudo … Non un bando pubblico, nessun criterio meritocratico … le sorti del servizio pubblico diventano premio di fedeltà a chi appartiene alla propria schiera …”

Sulla dichiarazione di Caldoro a proposito dei 180 milioni di euro per la sanità “persi” dalla Campania, De Luca ha dichiarato: “… Era una palla … Non c’è niente … mi sono informato … la segretaria della conferenza stato-regioni mi ha risposto che le risorse disponibili per il servizio sanitario nazionale per l’anno 2015 e 2016, saranno ripartite sulla base dei costi standard di cui al decreto legislativo 68 del 2011, ossia sulla base della normativa vigente …”.

Infine, a sorpresa, il M5S ha ottenuto un grande risultato, frutto della determinazione e del lavoro di squadra. Il quinto punto all’ordine del giorno prevedeva l’istituzione delle commissioni speciali. Mentre “l’altra opposizione” aveva proposto di accorpare in un’unica commissione un po’ tutto (anticamorra, beni confiscati, terra dei fuochi, bonifiche ed ecomafie), Valeria Ciarambino ha sostenuto e difeso la proposta della sua squadra di istituire quattro commissioni “… con l’intento di individuare le vere priorità del territorio su cui concentrare approfondimenti e azioni mirate …”. 1. Trasparenza, controllo delle attività della Regione e degli enti collegati e controllo dell’utilizzo di tutti i fondi; 2. Anticamorra e beni confiscati; 3. Terra dei fuochi, bonifiche ed ecomafie; 4. Sburocratizzazione ed informatizzazione della PA. Arrivati alla votazione della proposta del M5S, la maggioranza si è astenuta, spiazzando “l’altra opposizione”, che si è astenuta anch’essa. Sorpresa delle sorprese è passata la proposta del M5S con i suoi soli 7 voti. Infatti, quando in aula hanno capito che cosa stesse succedendo, era già troppo tardi. Erano da poco passate le ore 21, quando Rosa D’Amelio, il Presidente del Consiglio, meravigliata, aveva appena finito di dire, tra il brusio generale e l’inizio di qualche applauso: “E ora? Che succede?!?! E’ passata la proposta dei 5 stelle!”. Alla prossima puntata