Acerra: inquinamento alle stelle, limiti annuali già sforati: la lettera a sindaco e vescovo

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Il testo della lettera inviata dal consigliere comunale Andrea Piatto al sindaco di Acerra Tito D’Errico e al vescovo di Acerra mons. Antonio Di Donna
Egregi, In questi giorni, alla luce della diffusione dei dati Arpac che riguardano l’inquinamento dell’aria che respiriamo in città e soprattutto lo sforamento di taluni parametri “sentinella”, oltre i quali è gravemente compromessa la salute dei nostri concittadini, avvertiamo forte la necessità di far sentire tutto il nostro più profondo rammarico nel constatare la totale assenza, al limite dello sconcertante, di qualsivoglia intervento e/o azioni delle Autorità preposte, finalizzato a porre un freno al disastro ambientale, e non solo, che si prospetta come inevitabile! I dati ufficiali parlano chiaro: al 28 Giugno appena trascorso, quando mancano ancora 186 giorni alla fine dell’anno, Acerra ha già raggiunto il limite massimo consentito dalla legge relativo agli sforamenti annuali delle PM10, pericolose polveri fini di diametro inferiore a 10 µm, particelle inquinanti presenti nell’aria che respiriamo, che possono essere di natura organica o inorganica, e sono particolarmente dannose per la salute umana.
 La causa principale di tali sforamenti è da addebitarsi al traffico costante dei tir (centinaia di tir), che circolano in entrata ed in uscita sul nostro territorio e che servono il maxi inceneritore presente in città. Stando al prospetto di sintesi dei dati diffuso dall’Arpac, che analizza la qualità dell’aria in Campania attraverso la sua rete di monitoraggio, la centralina posizionata nella zona industriale di Acerra ha registrato appunto 35 sforamenti dall’inizio del 2023. Questo significa che, in applicazione del decreto regionale del 3 febbraio 2022, al prossimo giorno di sforamento, dovrebbero scattare le misure di mitigazione dell’inquinamento atmosferico previste per legge! Tali misure di restrittive oggi non sono scattate, le polveri sottili sono alle stelle! Le centraline Arpac che registrano più sforamenti dall’inizio dell’anno, dopo Acerra Zona Industriale, riportano la centralina di Volla via Filichito (33 sforamenti), che è al confine con Casalnuovo di Napoli, poi quella di San Vitaliano Scuola Marconi, che fino ad ora ha sforato i limiti per 31 giorni, Acerra Scuola Caporale e Aversa Scuola Cirillo, con rispettivamente 24 e 23 sforamenti nei primi sei mesi del 2023.
Assistiamo, inermi, ad un progressivo peggioramento delle condizioni ambientali e della qualità dell’aria che respiriamo tutti i giorni: Acerra, dunque, è oltre il limite! Le conseguenze di tutto ciò si ripercuotono inevitabilmente sulla nostra salute: si registra, infatti, un’elevata mortalità per tumori la cui insorgenza è indiscutibilmente legata all’inquinamento dell’aria che respiriamo, provocato dall’elevato “traffico tir” , di centinaia di camion, in entrata ed in uscita, che servono il maxi inceneritore che è in città. Occorre intervenire in fretta. Ad Agosto tutte le linee dell’inceneritore si fermeranno per le necessarie attività di manutenzione; si azzereranno, pertanto, le emissioni dell’impianto e conseguentemente quelle provenienti dai trasporti dei tir; sarebbe, probabilmente, il caso di procedere, in tale occasione, ad un confronto dei dati delle centraline dello scorso anno con quelle del periodo di blocco! Tante, inoltre, le domande che ci siamo posti: come mai l’impianto di Acerra non è dotato di un collegamento diretto con la vicina rete ferroviaria? Probabilmente si riuscirebbe ad azzerare l’inquinamento provocato dalla circolazione dei tir dediti al trasporto dei rifiuti in ingresso e delle scorie in uscita.