“VOTIAMO I REFERENDUM E RIAPPROPRIAMOCI DELLA POLITICA”

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    L”acqua non è una merce; è necessario ripensare il nucleare; la legge deve essere uguale per tutti. Bisogna votare i quesiti referendari per tornare a fare politica anche nella società civile. Di Don Aniello Tortora

    Non spetta alla Chiesa dare indicazioni in occasione delle competizioni elettorali. Ma il 12 e il 13 giugno noi cittadini non saremo chiamati a schierarci per una persona o per un partito, ma a tutelare alcuni beni che appartengono a tutti.

    I Referendum daranno l’opportunità di riflettere su alcuni valori comuni e universali e di esercitare la cittadinanza attiva, per cui è un dovere la partecipazione responsabile per la crescita democratica della nostra bella Italia.
    È importante che tutti andiamo, fisicamente, a difendere, in primis, un bene comune, quale è l’acqua, elemento vitale, imprescindibile per la sopravvivenza e che deve essere salvaguardata come un diritto di ognuno.

    L’acqua, per la sua stessa natura, non può essere trattata come una mera merce tra le altre e il suo uso deve essere razionale e solidale [… ] Il diritto all’acqua, come tutti i diritti dell’uomo, si basa sulla dignità umana […] L’acqua, ha una tale rilevanza sociale per cui gli Stati non possono demandarne la gestione ai soli privati” (dal Compendio della dottrina sociale della Chiesa).

    La Chiesa di Nola, sempre attenta alle dinamiche sociali, attraverso l’Ufficio e la Commissione diocesana, nei giorni scorsi ha lanciato un appello perché tutti, informati e consapevoli, ascoltando la propria coscienza, sentano il diritto-dovere di dare il proprio fattivo contributo perché l’acqua non sia ridotta a merce o venduta.
    Rispetto, poi, agli altri due Referendum (Nucleare e Legittimo impedimento) la Chiesa di Nola, rispettando la libertà di coscienza di tutti e di ciascuno, ritiene che sia necessario ripensare il problema dell’energia nucleare e perseguire la strada delle energie rinnovabili, per tutelare al meglio la salute dei cittadini ed ha affermato, inoltre, che la legge è uguale per tutti.

    In Italia sono molte le diocesi (oltre 40) che si sono espresse sui referendum. Ma credo che un primo fondamentale dovere di ogni cittadino è quello della partecipazione alla costruzione di una buona convivenza per tutti. Particolarmente oggi è indispensabile che il cittadino si riappropri della politica, la quale deve essere espressione di un impegno insieme personale e sociale. È sempre bene ricordare che non si fa politica solo nei partiti e prendendo parte alla “lotta” all’interno di essi. Si può e si deve fare politica anche nella società civile, condizionando l’azione più propriamente partitica e legislativa, e soprattutto costruendo dalla base le condizioni per la realizzazione del bene comune.
    (Fonte foto: Rete Internet)

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