“PILLOLE DI “900”. I FASCISTI UCCIDONO GIACOMO MATTEOTTI

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    Il voto del 1924 vede i fascisti vincere le elezioni grazie a brogli e violenze. Le irregolarità denunciate costano la vita al deputato socialista Matteotti. Il 3 gennaio del “25 Mussolini istituisce la dittatura.
    Di Ciro Raia

    La prima volta che l”Italia vota con il sistema previsto dalla “legge Acerbo” è nel 1924. Il listone fascista si aggiudica 356 seggi. Le opposizioni raccolgono appena 161 deputati. Nei seggi elettorali avvengono brogli di ogni tipo. Gli elettori sono chiamati ad esprimere il voto sotto gli occhi degli squadristi; molte schede sono distrutte e sostituite con altre già votate. In qualche seggio sono ammessi a votare anche i ragazzi. L”illegalità diventa la norma.

    Le irregolarità del voto sono denunciate alla Camera, nella seduta del 30 maggio 1924, dal deputato socialista Giacomo Matteotti (“Voi volete rigettare il paese all”indietro, verso l”assolutismo. Noi difendiamo la libera sovranità del popolo italiano, al quale rivolgiamo il nostro saluto e del quale salvaguarderemo la dignità domandando luce che si faccia luce sulle elezioni”.). Il 10 giugno, lo stesso deputato socialista viene rapito da cinque uomini agli ordini di Mussolini. Il corpo di Matteotti, straziato, viene trovato, il 16 agosto, nella macchia di Quartarella, a pochi chilometri da Roma.

    I sicari pagano con pochi mesi di carcere, compensati, però, da generose somme di denaro.
    Il 27 giugno, intanto, in segno di protesta, praticando l”antica protesta dell”aventinismo, le opposizioni si astengono dai lavori parlamentari, invocando un governo che faccia rispettare la legge. Mussolini, però, che è il padrone assoluto del paese, non si cura del dissenso ed all”inizio del nuovo anno, il 3 gennaio, con un discorso tenuto alla Camera, cancella lo Stato unitario retto dalla liberal-democrazia ed istituisce la dittatura. Il capo del governo, infatti, in una seduta in cui non è prevista nè discussione nè riconvocazione, è molto fermo ed esplicito:

    “Dichiaro qui, al cospetto di quest”assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. [:] Se il fascismo è stato un”associazione a delinquere, ebbene io sono il capo e il responsabile di quest”associazione a delinquere!”.

    Non c”è più spazio per l”opposizione. Il dissenso parlamentare dell””Aventino”, deve essere stroncato, perchè, afferma ancora Mussolini, “l”Italia vuole la pace, vuole la calma laboriosa e noi gliela daremo, questa calma, con l”amore, se è possibile, e con la forza se sarà necessario”.
    Non c”è più spazio nemmeno per il dissenso della società. Il regime è duro e tratta senza pietà tutti coloro che intendono prendere le distanze dal fascismo. Infatti, in brevissimo tempo, tutti gli oppositori sono arrestati; la stampa è censurata; i diritti di libertà sono calpestati; i partiti politici sono sciolti. Si apre la strada allo Stato fascista totalitario.

    Intanto, il fascismo, che vuole ribadire di avere a cuore le sorti dell”agricoltura, lancia la “battaglia per il grano”. L”obiettivo è quello di incrementare la cerealicoltura e bonificare integralmente le zone del latifondo. “Dobbiamo combattere la battaglia del grano, per liberare l”Italia dalla schiavitù del pane straniero”. Fino a questo momento, infatti, l”Italia ha importato 22 milioni e mezzo di quintali di grano e ha speso 4 miliardi di lire; il grano ha inciso, per metà, sul deficit della bilancia commerciale del paese!
    (Nella foto il manifesto di annuncio dell”uccisione di Giacomo Matteotti)

    LA DENUNCIA DI MATTEOTTI

    L”OPPRESSIONE FASCISTA