Il sistema ascolto parte dall’aula scolastica

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    La complessità del mondo adolescenziale rende sempre più necessario migliorare la comunicazione e renderla più efficace sotto il profilo psicologico.

    Il 21 marzo presso il Palazzo Urban in Via Trinità delle Monache si è tenuto l’evento formativo organizzato dalla Unità Operativa Complessa di Integrazione Sociosanitaria della ASL NA 1 Centro
    “La rete dell’Ascolto: dalla condivisione del codice alla circolarità del percorso”.

    All’evento hanno partecipato operatori del sistema sanitario, del sistema scolastico, del sistema sociale che fanno tutti parte del “sistema ascolto”, ma che, come ha giustamente sottolineato la dott.ssa Cira Lisi, referente scientifico, che ha introdotto i lavori della giornata seminariale, ha il suo punto di partenza nell’aula scolastica, ad opera del docente.

    È stato più volte ribadito nel corso anche degli interventi successivi, che l’ascolto naturale è insito nel lavoro quotidiano degli insegnanti di ogni ordine e grado: “Insegno, quindi ascolto” è stato infatti il titolo dell’’intervento delle Dirigenti Scolastiche Daniela Pes e Rosa Stornaiuolo, da sempre molto sensibili a questo aspetto della vita scolastica e che hanno seguito i GPA fin dalla loro nascita. La dott.ssa Anita Bruno, psicologa impegnata in un sert e nei GPA dei territori di Napoli Est, ha presentato la tecnica dell’ascolto attivo che ha aiutato tanti docenti a riflettere sulle modalità di ascolto dei propri allievi in modo semplice e costruttivo.

    Ha fatto seguito la carrellata di ascoltatori del territorio per una possibile “messa a sistema” e sono intervenuti un significativo numero di rappresentanti istituzionali dei punti di ascolto più significativi dei diversi territori cittadini delle diverse municipalità e dei centri che in essi operano.
    Il mondo adolescenziale si fa sempre più complesso perché la società liquida in cui essi sperimentano la fase di crescita più complessa li rende sempre più vulnerabile ecco perché è ancor più di prima necessario migliorare la comunicazione e renderla più efficace sotto il profilo psicologico. Il mondo della scuola in sincronia con quello familiare è necessario che si prenda carico di impostare una comunicazione costruttiva insegnante-alunno e tra gli alunni stessi.

    Il docente facilitatore di tale percorso si impegnerà a collaborare, ascoltare e confrontarsi in quanto il controllo fine a se stesso, la punizione, l’esigere e l’ordinare risultano inadeguati al raggiungimento dell’obiettivo di rispettare i diritti di ciascuno senza sopraffazione. L’utilizzo dell’ascolto attivo comunica, infatti, l’accettazione e la comprensione dei sentimenti di chi ci sta di fronte.

    Secondo Gordon è necessario creare uno “spazio relazionale” in cui l’alunno può sentirsi liberamente se stesso, esprimere il proprio vissuto, le ansie, le preoccupazioni, i disagi che, se non comunicati ed elaborati con l’aiuto dell’insegnante e degli interventi dei compagni, passano attraverso un comportamento negativo. L’intervento del tecnico può appartenere così alla fase successiva.

    OSSERVATORIO ADOLESCENTI