Il convegno che si terrà sabato prossimo a Pomigliano, offre lo spunto per una riflessione sul tema della Vita e del testamento biologico. Argomenti sui quali è alto il rischio della confusione e della rissa ideologica.
Di Don Aniello Tortora
Sabato prossimo, 16 Maggio, alle ore 18.00, a Pomigliano d” Arco, (Biblioteca Comunale – Torre dell”Orologio) ci sarà un incontro interessantissimo.
Organizzato dal locale Consultorio familiare d”ispirazione cristiana, che celebra il suo ventennale a servizio della città, il Convegno ha come tema: “Quale Etica per la Vita?” e avrà relatori prestigiosi quali il Prof. Luigi Cuccurullo (Ordinario di Anatomia ed Istologia Patologica – II Università di Napoli) e la Prof.ssa Enrica Ammaturo (Preside della facoltà di Sociologia – Università degli Studi Federico II. Modera il Prof. Alfonso Cepparulo (Dirigente Scolastico – Liceo Polifunzionale “Salvatore Cantone”. Tutti siamo invitati a partecipare.
Il Consultorio è una bella realtà di chiesa a servizio del territorio e particolarmente della famiglia.
Oggi la famiglia ha bisogno di sostegno vero. Non solo a parole. Tante parti politiche in campagna elettorale mettono la famiglia al centro del loro programma, per poi puntualmente dimenticarsene totalmente. Non esistono in Italia vere “politiche familiari”, che aiutino particolarmente quelle più povere (che aumentano sempre di più!) a sollevarsi dal disagio. Penso a quelle con disabili, malati, anziani, figli da mantenere all”Università, disoccupati.
Problema sociale molto grave, oggi, è, inoltre, come conciliare i tempi del lavoro della donna, che è, nello stesso tempo, moglie e madre.
E in queste problematiche il Consultorio, in questi anni, ha cercato di essere una presenza e una vicinanza.
Centro d”Ascolto per i vari disagi familiari, formazione dei genitori, incontri di preparazione al matrimonio per i fidanzati e momenti di dibattito culturale hanno contraddistinto questo ventennio.
Professionisti volontari (medici, psicologi, pedagogisti, sacerdoti, assistenti sociali e familiari, avvocati, docenti) prestano gratuitamente la loro opera con entusiasmo, passione, competenza e impegno fedele.
Il tema della vita è oggi molto attuale, dopo i “casi mediatici” di Welbi e di Eluana.
Per noi cristiani la vita è dono. Ci è stata data ed è preziosa, unica, irripetibile. Comunque e dovunque si viva, la vita vale in se stessa, sempre e in ogni caso.
Per la Bibbia la persona umana è addirittura il cuore, il centro, il culmine di tutta la creazione.
E anche quando l”uomo soffre o è malato o alla soglia di morte è interpellato dalla ricerca del senso.
Nella visione di fede, poi, questa vita terrena è bella, anche se precaria, fragile, provvisoria, perchè noi siamo fatti per la vita eterna, per il Paradiso.
Questa panoramica di “bellezza” della vita non può assolutamente essere oscurata dalla paura della morte o dal dramma della sofferenza.
In fondo chi soffre chiede solo tanto amore e solidarietà, non certo il “diritto di morire”.
Per questo la Chiesa ha pronunciato da sempre il suo SI” alla vita, bene primario su cui si fondano altri beni, SI” alla medicina palliativa (perchè esistono malattie inguaribili, ma non incurabili e ogni persona ha diritto a finire i propri giorni senza la schiavitù del dolore, SI” all”assistenza, perchè ogni persona malata o anziana deve essere aiutata a vivere con dignità è non deve essere lasciato solo nella disperazione. Così come ha pronunciato da sempre il suo NO all”eutanasia, NO all”accanimento terapeutico, No all”abbandono.
In Italia è in atto un dibattito sociale molto acceso, che ha i suoi risvolti etico-religiosi ma anche politici sul famoso Testamento biologico.
Ci sono diversi schieramenti e fondamentalismi, sia da parte dei “religiosi” che dei “laici”.
Io penso che i fondamentalismi (sia quelli religiosi, ma anche quelli “laicisti”) hanno sempre portato l”umanità in un vicolo cieco e sono stati, in diverse occasioni, l”anticamera della dittatura.
Solo con il dialogo, la tolleranza, il rispetto delle idee dell”altro, la ricerca sincera della verità sull”uomo si arriverà ad una vera “convivialità delle differenze” anche su questi temi etici così scottanti e attuali.
Il rischio della confusione e della rissa ideologica che stiamo correndo in questo momento è molto alto e, come al solito, porterà il politico di turno, che non crede a niente, ad approfittarne per far risalire i suoi “sondaggi elettorali”.
Buona vita a tutti