Cifre da paese della cuccagna: oltre a quelle dei denunciati, al vaglio della magistratura sono finite le posizioni di altri 30 tra operai e impiegati municipali. Sotto inchiesta più del 20 per cento degli organici.
in un comunicato stampa diramato alle tre del pomeriggio, vale a dire cinque ore dopo la fine dei controlli di polizia, il sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, sostiene di “essere convinto che casi isolati non possano e non debbano compromettere l’affidabilità della macchina comunale”, spera che “gli accertamenti portino a risultati chiari ed evidenti ” e invita “ la giustizia a fare il suo corso se ci sarà qualche dipendente che non può dimostrare la propria correttezza sul posto di lavoro”.
Dunque: un comune efficiente la cui immagine non può essere macchiata da casi isolati, da qualche “infedele”. Può essere letto così il messaggio del sindaco, diffuso dopo il blitz antiassenteismo messo a segno stamane dalla pubblica sicurezza. Per il momento, però, il giudizio complessivo di Lettieri è quantomeno messo in discussione dai numeri: 22 comunali denunciati praticamente in flagranza di reato, cioè con i poliziotti che stamattina li hanno sorpresi mentre rientravano in tutta fretta verso gli uffici, nonostante i loro cartellini risultassero già timbrati, e altri 30 colleghi le cui varie posizioni dovranno essere vagliate insieme a quelle dei dipendenti denunciati. Questo secondo plotone di sospetti assenteisti è composto da pubblici funzionari che in ufficio non si sono presentati proprio, almeno fino alle 9 e 45, ora in cui sono terminati i controlli degli ingressi del personale.
Per tutti quanti gli oltre 50 dipendenti sospettati l’ipotesi di reato è di truffa ai danni dello Stato. Il blitz degli agenti del commissariato di Acerra, diretti dal vicequestore Vincenzo Gioia, è scattato intorno alle 8 del mattino. Una ventina di poliziotti hanno letteralmente circondato il grande palazzo comunale sorvegliando in modo ferreo tutti gli accessi. Alla fine è risultato che una ventina tra impiegati e operai pubblici avevano timbrato il cartellino ma non erano presenti in ufficio. Poi si sono quasi tutti presentati agli ingressi della casa comunale, quando i varchi erano ormai presidiati dai poliziotti. “Ispettò tengo famiglia”, “ispettò stavo facendo un servizio per il comune, ecco perché non mi avete trovato ”, le giustificazioni avanzate dai comunali colti di sorpresa.
“Quando sono arrivato – racconta il vicequestore Gioia – ognuno di loro aveva una giustificazione da dare”. Ma in molti altri casi, una trentina, i poliziotti hanno atteso per ore il rientro degli impiegati. Invano però: dei funzionari pubblici nessuna traccia. I controlli non hanno riguardato i dirigenti del comune, sottoposti a una particolare flessibilità dell’orario di lavoro, e i vigili urbani, che per legge, a meno di particolari disabilità accertate, hanno sempre titolo a uscire dalle postazioni. Resta però un bilancio pesante: 52 comunali finiti sotto inchiesta per assenteismo, oltre il 20 per cento degli organici del comune di Acerra. L’operazione del commissariato locale è scaturita da una denuncia.
A ogni modo il fenomeno appare complesso. In base a un monitoraggio effettuato in tutto il territorio nazionale dal ministero della Funzione pubblica questa municipalità ha conosciuto una riduzione dell’assenteismo di circa il 18 per cento. Ma i dati risalgono al 2009. Inoltre, ed è bene precisarlo, il comune di Acerra, a dispetto di una voce corsa nei corridoi del comune stamattina, non è mai stato insignito dall’ex ministro Brunetta del titolo di comune “lodevole” sul fronte della lotta all’assentesimo. “Noi comunque i riscontri probatori sulla base della denuncia che è stata fatta li abbiamo trovati”, sostiene intanto il vicequestore Gioia. Nell’hinterland napoletano l’ultimo grande blitz antiassenteismo risale all’aprile del 2011. In quell’occasione i carabinieri denunciarono 47 dipendenti del comune di Boscoreale. Qui i militari scoprirono che molti di loro non stavano lavoravano da due mesi di fila.