Acerra, Terra dei Fuochi: la carica delle mamme nel segno di don Patriciello

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E’ morto di leucemia il fratello del sacerdote ambientalista. Intanto stasera le madri dei bimbi uccisi dal tumore guideranno la “Fiaccolata per la Vita”. Pina Leanza: “Chi parla di stili di vita dovrebbe ascoltare le urla dei piccoli ammalati”.

Ieri sera la leucemia ha ucciso Giovanni Patriciello, fratello di don Maurizio, il prete della Terra dei Fuochi. “Un male crudele e tiranno lo ha portato via dopo immani sofferenze”, ha fatto sapere il sacerdote della chiesa del parco Verde di Caivano. E’ un lutto che ha colpito profondamente tantissime persone che abitano nelle aree colpite dall’ecomafia. Intanto scatta la mobilitazione. Le mamme dei bimbi morti di cancro hanno costituito un’associazione, l’associazione “Noi Genitori di Tutti”. Stasera queste donne che hanno vissuto la più tragica delle tragedie personali si porranno alla testa del corteo organizzato ad Acerra, la Fiaccolata per la Vita, primo appuntamento nell’ambito della ripresa stagionale delle attività del movimento della Terra dei Fuochi.

Poco dopo le 18 nella città dell’inceneritore convoglieranno i militanti dei movimenti ambientalisti provenienti dall’hinterland napoletano e dal basso casertano. “Marceremo con lo striscione dell’associazione: finora non è cambiato niente”, la delusione di Pina Leanza, mamma di Tonia, bimba di Acerra morta a 6 anni per un terribile blastoma. Alla vigilia di questa manifestazione Pina è un fiume in piena.

“Il ministro Lorenzin – si chiede la donna – ha parlato di problemi derivati dagli stili di vita: ma mia figlia che problemi di stili di vita poteva avere ad appena due anni, quando ha contratto la malattia ? Che problemi poteva aver avuto lei, figlia di una madre sportiva, che ha fatto dell’atletica il suo vero stile di vita ?”. La delusione e l’amarezza di Pina Leanza è quella di tante madri che sono state colpite dalla più terrificante delle perdite. “Stanno parlando di bonifiche da un pezzo – commenta Pina – ma non hanno fatto niente. Hanno fatto una legge sui roghi ma i roghi proseguono. Parlano di recupero della verità ma la verità non arriva. E continuano a morire i nostri bambini: mi giungono ogni giorno notizie tremende di questo tipo”.

Il corteo partirà dal corso Vittorio Emanuele per poi confluire in piazza Falcone e Borsellino. Gli organizzatori della Fiaccolata per la Vita contano di portare in piazza il numero più alto possibile di cittadini. “Conta la cittadinanza, i nomi non contano: basta con questi nomi”, affermano. C’è delusione per tutto quello che non è stato fatto ma non solo. “Rivolgeremo un appello alle istituzioni finalizzato all’abolizione della prescrizione per il reato di disastro ambientale”, anticipa, tono determinato, Alessandro Cannavacciuolo, figlio dei pastori di Acerra le cui greggi furono sterminate dalla diossina insinuata nei campi.

Non è stato facile organizzare questa manifestazione per Alessandro e per tutti i suoi amici che stanno collaborando all’iniziativa. “Ci hanno strappato dai muri un sacco di locandine che annunciavano la fiaccolata – racconta il giovane ecologista – ma secondo noi questo è un segno di debolezza: la giustizia deve fare il suo corso, e il più presto possibile. Intanto bisogna eliminare la spada di Damocle della prescrizione perchè sarebbe un’onta per tutta la gente”. Verità, giustizia, bonifiche, assistenza sanitaria adeguata. L’ultimo monito è ancora di Pina Leanza: “Vorrei portare quelli che negano il collegamento tra inquinamento e tumori a sentire le urla dei bambini ammalati di tumore nei reparti oncologici degli ospedali pediatrici”.