Diario di bordo di pomeriggi trascorsi a scuola con gli studenti per conoscere e “abitare” la Legalità Interculturale. Dai giovani arrivano importanti lezioni di vita.
Di Annamaria Franzoni
Nel corso della seconda settimana di Novembre hanno avuto inizio, presso il Liceo Scientifico Statale “G. Mercalli” e presso la S.M.S. “C. Poerio” di Napoli, i pomeriggi dedicati al tema della “legalità interculturale” attraverso una serie di attività che includono anche la visione di film, accuratamente scelti dal gruppo di lavoro, che favoriscano il processo di conoscenza della cultura dell”altro.
Non è stato semplice selezionare i film che potessero aiutarci a stimolare un approccio critico alla complessa realtà d”oggi giorno e sviluppare comportamenti consapevoli e responsabili.
La filmografia sul citato tema, infatti, è ampia, ma troppo spesso i messaggi che sono sottesi a certe situazioni rappresentate nel cinema possono esporre i nostri adolescenti ad interpretazioni erronee o fuorvianti.
Il primo film scelto è stato “Il sapore della vittoria”, film americano del 2001 (titolo originale “Remember the Titans”) per la regia di Boaz Yakin che narra le vicende (realmente accadute) della squadra di football americano di un liceo della Virginia: le tremende tensioni razziali vissute dai giovani liceali, bianchi e neri, per la prima volta “insieme” dopo il crollo dell”apartheid e magistralmente rappresentate si disciolgono via via durante lo stage estivo di selezione della squadra. Il rientro dopo la faticosa costruzione del gruppo, la mentalità imperante tra i concittadini si palesano drammaticamente al rientro tra i banchi di scuola.
Dopo la visione del film, in un” atmosfera emozionalmente forte, ho invitato i partecipanti a comporre insieme l”albero delle emozioni: ciascuno di noi aveva infatti una foglia di carta su cui scrivere la propria emozione per condividerla spiegando ai componenti del gruppo.
È sempre bello leggere il contenuto delle foglie, rigorosamente anonime, ma che prendono forma e consistenza nel dibattito in cui ognuno spiega il quando, il come e il perchè delle emozioni provate.
I giovani spettatori hanno provato prevalentemente sentimenti positivi: la gioia, la felicità, l”amicizia, la fratellanza, l”amore fraterno, l”unità:. anche se tutte queste emozioni erano intrise anche di rammarico, di dolore, di tristezza e spesso di rabbia originati dall”impotenza di fronte all”arroganza di chi impedisce il dialogo tra culture e modi di essere differenti.
La principale riflessione che è venuta fuori dal gruppo è sintetizzabile nel concetto che il confronto interculturale si può ottenere solo attraverso un processo di conoscenza della cultura dell”altro. Troppo spesso, hanno detto i ragazzi, si teme ciò che non si conosce!
Ancora una volta, quindi, così come nel film, è emerso che i giovani, più degli adulti, sono disponibili al dialogo, a gesti concreti di solidarietà, all”accettazione della diversità e quindi a sostenere il passaggio dall” integrazione del “diverso” all’ interazione con il “diverso”.
(Fonte foto: Rete Internet)