I campioni tornano nella propria casa per festeggiare, perché la partita con la Fiorentina è solo una formalità. E’ una passerella per potersi godere con il Maradona il meritato trionfo. Questa partita porta alla mente il 10 maggio del 1987, quando proprio con la Fiorentina il Napoli conquistò il punto della matematica del suo primo scudetto.
Non ho tanto da dire sulla partita, che comunque vede gli azzurri vincenti, con il rigore di Osimhen, che si fa perdonare per l’errore sul primo calcio dal dischetto. Sembra una partita di allenamento, la Fiorentina non ha nulla di più da chiedere a questa Serie A, sperando di accedere alla Europe League, vincendo la Coppa Italia.
Dal canto loro gli azzurri voglio continuare a gioire. A fine partita la festa continua, musica, luci e fuochi, foto e video, corse ed esternazioni di gioia. Napoli è vestita a festa per i suoi idoli, il Maradona canta e suona, è illuminato come il più bel 31 dicembre, le note cantano Napoli, i giocatori si fanno voce di Napoli e i napoletani ricambiano. Il regista e produttore di questo spettacolo, Aurelio De Laurentiis, si gode sornione la festa, prendendosi una rivincita con quelli del “pappò cacce ‘e sord”. Intanto, qualcuno inizia già a parlare di partenze, di maretta tra mister e presidente, o di quello che sarà a fine stagione. Sarò pedante e ripetitivo, ma io vi dico che non è ancora il momento per pensare al futuro. Godiamoci questo momento unico. Che la festa continui.