“Sarò con te e tu non devi mollare, abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna campione” sono le parole di un coro che qualche anno fa ha iniziato a risuonare al Maradona e tra i tifosi, il sogno nel cuore è oramai realizzato, il Napoli è tornato campione, finalmente!
Che sofferenza, ero al limite. Ho iniziato a prepararmi per i festeggiamenti e a mostrare i colori solo negli ultimi giorni, terrorizzato da una eventuale delusione, anche se statisticamente quasi impossibile. Dopo la partita con la Juventus ho iniziato a pensare che fosse fatta, ma il Napoli ci ha messo del suo per ritardare questa maledetta matematica. Prima con il misero pareggio con la Salernitana e non inizia benissimo a Udine. Gli azzurri vanno in svantaggio, sembrano impauriti. Sembra che la paura di vincere aleggi sulle teste dei calciatori di Spalletti. Ma nel secondo tempo tornano in campo con un piglio diverso, i cambi danno quel tocco in più, Osimhen agguanta il pareggio. Calciatori e tifosi scoppiano di gioia. Il Napoli gestisce il resto della partita. Arriva il punto che sancisce lo scudetto. Lo stadio, pieno di tifosi azzurri, si riversa in campo, e la festa può cominciare.
Se Pino Daniele raccontava una Napule ‘e mille culure, oggi possiamo dire che ‘o munno è azzurro. I festeggiamenti riecheggiano ovunque, fino agli Stati Uniti, Napoli e tutta la provincia impazziscono. Nonostante le minacce Napoli festeggia ovunque, senza paura, e con la felicità nel cuore. Sfortunatamente l’odio è una malattia da estirpare, e già al Dacia Arena abbiamo dovuto vedere scene disgustose. Ma che importa, lasciamo questi animali al loro odio, e godiamoci la gioia. Al pari di altre squadre che durante la storia del campionato hanno fatto lo stesso, il Napoli conquista il titolo con 5 partite dal termine. Domina il campionato, cedendo solo nel finale. Mostra il miglior gioco, merita assolutamente questo titolo, senza discussione alcuna. Merito di mister e giocatori, dello staff, di Giuntoli e della società intera, con a capo Aurelio De Laurentiis. De Laurentiis riesce, tra errori e grandi conquiste, a raggiungere la meta agognata, senza mai abbandonare il suo piano di sanità economica. Un ricordo va anche a tutti coloro che hanno fatto parte di questa squadra, che hanno contribuito a creare questa nuova storia, ai vari mister che si sono susseguiti (da Reja fino a Gattuso) e giocatori (da Cannavaro, fino a Insigne e Mertens). Dopo 33 anni lo scudetto è di nuovo azzurro, e il pensiero non può che ritornare a quella maglia Buitoni, e a Maradona. A 44 anni posso vivere uno scudetto in maniera cosciente.
E ora? Ora continuate e continuiamo a festeggiare fino a fine campionato. Godiamoci queste ultime partite, divertiamoci, nulla vi può togliere quello scudetto dalla maglia. E poi? Poi vedremo. Vedremo a fine stagione. Continueremo a costruire con chi rimarrà, sperando che questo sia solo l’inizio.
Finalmente….Napoli tornato campione!