Quel che segue è un saluto affettuoso, non un articolo. Il direttore della nostra testata, Carmela D’Avino, ha voluto esprimere con le righe che seguono sentimenti e ricordi legati al lavoro dell’architetto Mena Iovine a Somma Vesuviana dove, in ogni caso, ha lasciato e lascia un segno della sua professionalità che niente potrà cancellare.
Difficilmente e raramente scriverei un “pezzo” come quel che vi apprestate a leggere ma stavolta sento il dovere, oltre che il piacere, di farlo. Voglio raccontare la storia di una bella persona, la storia dell’architetto Filomena Iovine. Una professionista competente, un tecnico di grande preparazione, una combattente. Si, esatto: una combattente. Una donna che nei quattordici anni di servizio prestati da dipendente al Comune di Somma ha riscosso il favore della gente, dei Dirigenti Scolastici, dei tecnici ma non sempre di tutti i politici che al governo della città si sono avvicendati.
Nel 2006 iniziava l’avventura de ilmediano e, entusiasta, seguivo quasi sempre le vicende politiche, avevo più tempo e forse più energia per stare in strada, scendere in campo. E così ho incontrato una donna che, insieme ai ragazzi della protezione civile, scavava a mani nude nel terreno per tirare fuori secchielli per l’umido sotterrati da chi sa chi e chi sa perchè. Ho visto una donna leggere, scrivere, contattare gente fino a tarda sera, lavorare insieme agli assessori, interrottamente, per portare Somma fuori dall’emergenza rifiuti. Ho visto una donna coinvolgere le scuole, inventandosi concorsi (capitan eco, la caccia al tesoro..), i giovani, le famiglie, le associazioni dei diversamente abili.. Ho guardato una donna raccogliere i frutti, i premi, i riconoscimenti e in particolare quello di “Somma comune riciclone”. Ho conosciuto una donna dal coraggio incredibile mentre era lì ad affrontare situazioni difficili che spesso l’hanno messa da sola contro tutti. Ho compreso di avere davanti una donna testarda e l’ho osservata tirare fuori dai cassetti i progetti del passato per riqualificare il Castello D’alagno, per realizzare il campetto polivalente a Rione Trieste; ho visto l’architetto che faceva i sopralluoghi e metteva mano nelle scuole sistemandole e riqualificando, l’ho vista, quella donna, collaborare attivamente con il suo team e non solo.
Di Filomena Iovine politico, consigliere comunale di minoranza a Marigliano, preferisco solo ricordare una frase citata anche da grandi testate nazionali, una frase estrapolata da un’ordinanza rimbalzata di recente sui media. La trovate in foto, a margine.
Eppure c’è stato, verso di lei, quasi sempre un vento politico contrario. Super encomiata dai Prefetti e, paradossalmente, declassata, licenziata, ri-assunta, relegata in un angolo da una politica a volte forse miope, altre volte addirittura prepotente. Qualcuno potrebbe pensare che sia una sviolinata, non importa, abbiamo le spalle forti e siamo liberi di dire ciò che pensiamo, siano complimenti o meno, più spesso meno. Ma stavolta possiamo consentirci anche di suonare violini, se ci aggrada giacché alla Iovine siamo unicamente legati da stima reciproca. Non da interessi né da altro. Ed è per questo che all’architetto Iovine, che da oggi lascia il Comune di Somma Vesuviana per la città Metropolitana, esprimo gratitudine per l’infinita disponibilità e competenza che da sempre ha mostrato e dimostrato nel risolvere i problemi delle strutture scolastiche e non solo. Ad maiora, architetto Iovine! Da parte mia e di tutta la redazione del Mediano.it. Ci faccia sentire cose belle, almeno da lì.
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