Manca poco all’inizio del nuovo anno scolastico e, nonostante lo stato di emergenza sia terminato da mesi, non mancano le difficoltà scaturite da avvenimenti più o meno recenti.
Tutto pronto per l’anno scolastico 2022-2023: ora che finalmente si ritorna ad un principio di normalità perso nel marzo 2020 a causa della pandemia, alunni, docenti e personale sono pronti a ricominciare. Non mancano però i problemi relativi ad aspetti che non sembrano collegati all’ambito scolastico e che, invece, sono direttamente proporzionali alla praticità dell’andare a scuola.
Basti pensare all’aumento del gas dopo lo scoppiò della guerra in Ucraina che ha portato i carburanti ad un prezzo esorbitante. Questa complicazione potrebbe, ad esempio, indurre molte persone ad utilizzare nuovamente un’unica auto per famiglia per accompagnare i propri figli a scuola (cosa che, invece, si evitava durante la situazione pandemica). O ancora, molti genitori si affideranno ai trasporti pubblici per evitare di consumare carburante in eccesso e appenderanno le chiavi dell’auto al chiodo almeno per un po’, soprattutto in vista del nuovo aumento del carburante nel prossimo autunno. In questo caso, però, viene a galla il problema dell’enorme ritardo dei mezzi di trasporto soprattutto nella provincia di Napoli. Bus, tram, metro, circumvesuviana sono istanze purtroppo poco raccomandabili in termini di precisione, motivo per cui sono in molti a preoccuparsi in questi giorni di inizio settembre.
Le soluzioni alternative, si sa, spesso non sono le più comode da mettere in pratica ma indubbiamente risultano, in casi come questi, le più opportune soprattutto per chi non ha niente da perdere.