Secondo la magistratura il libero professionista ha inviato i messaggi anonimi per offendere l’onore e la reputazione del dirigente della polizia municipale
I plichi anonimi venivano fatti recapitare dal “corvo” direttamente in municipio attraverso un ufficio postale privato. E i plichi anonimi sono stati davvero tanti per altrettante spedizioni a mezzo posta. Messaggi non firmati per un solo obiettivo secondo i giudici inquirenti: diffamare e delegittimare il comandante della polizia municipale di Pomigliano, Luigi Maiello, protagonista nel territorio dell’area metropolitana di numerose indagini antimafia e anticorruzione e del sequestro di una marea di cantieri edili per un totale di centinaia di appartamenti. Immobili ritenuti abusivi e frutto di una pianificata azione per la cementificazione del territorio.
La Perquisizione
Ma il “corvo” che svolgeva l’attività di dossieraggio (basti pensare che – come emerso dalle indagini – ha speso oltre mille euro per inviare una valanga di plichi anonimi) è stato smascherato dopo una perquisizione domiciliare dagli agenti della polizia di Stato del commissariato di Acerra. Nel suo appartamento di Brusciano gli agenti hanno trovato le copie dei messaggi anonimi contro il comandante insieme agli occhiali e agli indumenti con cui il geometra edile di 46 anni, mascherina anticovid sul volto, si recava nell’ufficio postale da dove faceva le spedizioni “segrete”. Il “corvo”, che secondo le indiscrezioni avrebbe poi ammesso di aver spedito i plichi, è stato quindi identificato e denunciato alla magistratura, anche grazie ai filmati registrati da una telecamera della videosorveglianza che lo hanno immortalato mentre si recava all’ufficio postale.
Il rinvio a Giudizio
Intanto la procura di Nola lo ha rinviato a giudizio per diffamazione con una citazione diretta. La prima udienza, prevista a maggio, è andata a vuoto perché il personaggio finito sotto processo ha presentato attraverso il suo avvocato un’istanza di legittimo impedimento. La prossima udienza si terrà il 5 dicembre.
Secondo il pubblico ministero, Mariangela Luzzi, l’imputato ha offeso la reputazione di Maiello inviando al municipio di Pomigliano un esposto anonimo molto diffamatorio e lesivo dell’onore e del decoro del comandante della municipale. Il corvo, all’epoca dei fatti contestati, risalenti a due anni fa, sostanzialmente scrisse nelle missive anonime che Maiello era stato assunto dalla pubblica amministrazione omettendo la “caducazione” (questo il termine usato nell’esposto senza firma) del suo precedente incarico da dirigente municipale nel Comune di Cercola, Circostanza, questa, sempre secondo quanto sostenuto dall’imputato, che in base alla legge non poteva consentire a Maiello di ottenere altri incarichi da comandante della polizia municipale, compreso a Pomigliano.
Il caso Maiello in Comune
Si tratta dello stesso dubbio sollevato qualche giorno fa nell’assemblea cittadina, riunita in seduta segreta, da 19 consiglieri comunali della maggioranza che sostiene il sindaco Raffaele Russo. Un dubbio che è finito nella mani del sindaco e dell’ufficio legale del Comune, che nei prossimi giorni decideranno se proseguire o troncare il rapporto di lavoro con il vigile anticrimine.