Marigliano, Covid: lettera firmata di un farmacista. “Non c’è da aver paura, ma non bisogna neanche minimizzare”

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Ricondividiamo il lungo post del farmacista Ettore Vivo.
Buongiorno amici miei.
Vi prego di mettervi comodi, questo è un post lungo, ma vi chiedo umilmente di leggerlo fino in fondo, e di condividerlo, anche se avete opinioni diverse, anche se non provate simpatia per me e per i farmacisti in genere.
Siamo di fronte ad una catastrofe e non so bene di quale tipo ma è evidente ormai che tutto ciò che riguarda la pandemia, dalla geopolitica alle mascherine è fuori controllo, in preda a ciò che può essere e diventare un’isteria collettiva, pericolosa per tutti ed in modi diversi.
È FINITO IL TEMPO DI INCOLPARE IL PROSSIMO.
Non ha più senso, scrivere, parlare accusare il governo nazionale o la regione o lo stesso De Luca.
Non ha più senso accusare il vicino o il parente, il conoscente.
Ora è il momento di USARE LA TESTA (consentitemi) per salvarci il fondoschiena.
Prima di andare avanti vi racconto la mia esperienza, indiretta, ma personale.
Venerdì 9 ottobre come azienda decido di sottoporre a tampone rapido tutta la mia squadra di personale farmacista e non (si anche la squadra di soulburgers, la mia seconda appassionante attività) presso un laboratorio privato. Tutti negativi.
Il martedì sera una mia dipendente mi avverte che la sua bimba ha un po’ di febbre. L’indomani la temperatura della mia dipendente era di 37.2 ma decido di lasciarla comunque a casa. Il giovedì la temperatura era normale ma prima di farla rientrare decido di sottoporla di nuovo a tampone rapido, nonostante la temperatura consentisse il suo inserimento al lavoro. Fa il tampone presso lo stesso laboratorio della settimana precedente ma il risultato stavolta è POSITIVO. Ovviamente la prima persona che contatto è il sindaco il quale mi indirizza verso il referente Asl che mi consiglia la calma e di attendere esito del tampone molecolare ASL, prima di prendere qualsiasi provvedimento. Avendo l’esito del primo tampone rapido negativo avvenuto 5-6 giorni prima, suppongo che la “positivizzazione” della mia collaboratrice sia avvenuta tra il martedì notte e il mercoledì mattina. Per sicurezza il venerdì svolgo tamponi rapidi di massa su tutto il personale (di nuovo) essendo passate 60 ore dall’ultimo contatto e tempo utile per la cosiddetta incubazione.
TUTTI NEGATIVI. Nel frattempo la mia collaboratrice in ansia, giustamente, fa eseguire tamponi Rapidi ai suoi familiari, scoprendo diversi positivi tra i suoi contatti stretti. Il suo tampone Asl viene fissato per il lunedì successivo. Ovviamente la mia collaboratrice fa sottoporre a tampone anche la sua bimba ed il marito. I risultati giungono 80 ore dopo SOLO per il marito e la bimba. Risultato POSITIVO. Suo marito e la sua piccolina risultano positivi al covid. L’esito del tampone della mia collaboratrice arriva un giorno più tardi (venerdì 23) nel primo pomeriggio ma l’esito è sconcertante: NEGATIVO. Non contento, bardato come un astronauta le porto un sierologico rapido per verificare la presenza di anticorpi.. ed è risultato positivo alla igG e quindi guarita o in via di guarigione completa. Lo stesso giorno in cui l’ASL comunicava la sua negatività al tampone e le ricordava che ora, essendo negativa ma contatto stretto con due positivi (il marito e la bambina) dovrà attendere tampone negativo di controllo il 29 OTTOBRE con risultati entro i primi di novembre per essere “liberata”.
Ho quindi ripetuto tampone rapido 6 giorni dopo l’ultimo contatto ai ragazzi con il contatto più stretto con la collaboratrice positiva. Ancora tutti negativi.
Ma secondo i dati ufficiali, noi in farmacia non abbiamo avuto MAI, nessun positivo, e quindi tutte le operazioni messe in essere sono frutto ESCLUSIVO, della mia e della nostra attenzione per non dire ansia.
Questo non per criticare l’operato della MIA ASL, di cui sono parte. TUTT’ALTRO. Anzi, stanno compiendo un lavoro sovrumano insieme alla protezione civile e ai medici. Mi inginocchio UMANAMENTE davanti a loro.
Questo per trasmettervi un messaggio chiaro. CONCRETO:
I tamponi rapidi ed i laboratori privati sono uno strumento fondamentale per la nostra protezione, ma vanno usati con coscienza e raziocino.. ma soprattutto INTELLIGENZA.
Io ho potuto farlo, perché ho potuto spendere oltre 2000 euro di tamponi privati. Se posso farlo io, può farlo il vostro datore di lavoro, e fidatevi sarà ben contento di tutelare la sua attività, e soprattutto la sua e la vostra salute.
Grazie a questa iniziativa, mia personale, abbiamo diagnosticato 8 giorni prima un contagio, iniziato 8 giorni prima una terapia, bloccato un focolaio potenzialmente pericoloso. E si ne sono fiero. Scusatemi, ma è così.
Comprendo dal profondo del mio cuore, che molti di voi che mi leggete, non sono privilegiati come me. Ma a volte, per proteggerci, basta poco:
Non sottovalutate piccoli sintomi. Anche se sembra un banale raffreddore.
Non è più il tempo di considerare i positivi “untori”.
Non è più il tempo di considerare un’onta aver contratto il Covid-19.
È il tempo di stringere le fila, mantenere le distanze, ma soprattutto considerare i tempi di incubazione e contagiosità e SOPRATTUTTO, non considerarsi IMMUNI DOPO UN SOLO TAMPONE RAPIDO. Questo per tutelare VOI, i vostri parenti, il vostro lavoro.
Passeranno dei giorni prima che noi farmacisti verremo gettati nella mischia in prima linea. Ma sarà così. Sappiatelo. È stato ed è sempre così.
Noi della Farmacia Vivo, come sempre Cominciamo prima.
Ah…i termoscanner poi, vi ricordo che hanno una temperatura di esercizio ottimale. Se sono sotto i 16/18 gradi non funzionano.. parlo di temperatura dell’ambiente.. sono anni che combatto con clienti delusi..
non servono a granché..
usate termometri ascellari. Costano 4 soldi. Basta comprarne uno per dipendente o per familiare.. circa 3 euro l’uno..
Allertatevi SUBITO, se la temperatura sale a 37.1 e prenotate un tampone rapido. Se negativo, ripetetelo dopo altri 2 giorni, e nel frattempo mascherina anche in casa.
Riducete la vostra presenza in luoghi chiusi e affollati a 8 minuti.
Lavatevi le mani. Sempre.
Ma fate frequenti sciacqui nasali con soluzioni ipertoniche e collutori alcolici pure.
Proteggete i vostri cari anziani.. ma non solo. Informatevi se i vostri cosiddetti “congiunti” sono in cura con SARTANI e ACE inibitori, e se si, informatevi sulla loro pressione sanguigna.. DEVE ESSERE PERFETTA!
Se siete stati in contatto diretto con un positivo, oltre alle indicazioni dell’ASL, NON RECATEVI A FARE TAMPONE RAPIDO SUBITO, ma contattate un laboratorio privato dopo 60-68 ore dal contatto.. OVVIAMENTE SE IN ASSENZA DI SINTOMI.
In caso di positività FATE FARE LO STESSO A TUTTI I CONTATTI DIRETTI CON CUI AVETE AVUTO A CHE FARE PER PIÙ DI 10 minuti senza mascherina.
Evitate il più possibile di farvi influenzare da chi è troppo allarmista, troppo complottista, troppo negazionista. Il risultato sarà SEMPRE una distorsione della realtà. Non c’è da aver paura, ma non bisogna neanche minimizzare.
Usate l’empatia più possibile o imparate FINALMENTE a usarla, ciò vuol dire cambiare il vostro modo di comunicare: non tutti sono o saranno in sintonia con le nostre opinioni o le nostre azioni, ma basta che si trovino 3 punti in comune e dopo si può discutere di tutto. Avremo tutti qualche vicino positivo, tra poco, se non noi stessi, ma non possiamo generalizzare le nostre personali esperienze e farne dogma, (si anche quella che vi ho raccontato qualche riga su) se non nelle azioni di prevenzione, e nell’attenzione.
Infine, chiedo alle istituzioni locali, al Sindaco ai direttori dell’Asl di istituire SUBITO un tavolo indipendente di confronto tra tutti gli operatori sanitari della zona, per mettere in campo una strategia che sia NUOVA.
È inutile (A MIO MODESTISSIMO PARERE) ad oggi tracciare e fare tamponi a tutti. È inutile minacciare col forcone chi vive ed opera da sempre in un substrato sociale come il nostro dove il lavoro nero e il “galleggiamento nella legalità” in genere sono la prassi.
SONO INUTILI LE QUARANTENE COSÌ LUNGHE, anzi sono la prima cosa di cui la gente ha paura, e che cerca disperatamente di evitare. Più del Virus.
Marigliano, San Vitaliano, Brusciano, etc, non sono città… Ma paesi che vivono di equilibri diversi.
Noi li conosciamo e De Luca no, o fa finta di non saperlo.
Nessuno di loro ci aiuterà veramente.
Dobbiamo aiutarci da soli.
Magari aiutando chi non ha le nostre garanzie sociali. Magari senza accusarli e tirare in ballo il detto “t’è piaciuta a biciclett.. e mo pedala”
Il prossimo DEVE ESSERE ORA un nostro fratello ma VERAMENTE. E non mi importa niente della religione. Non conta nemmeno quella.
Dobbiamo ESSERE UNA COSA SOLA.
Insieme.
E possiamo veramente vincere.
Per sempre.
Grazie a tutti.
Vi voglio bene e vi abbraccio, se pur a distanza.
Dott. Ettore Vivo