Salvatore Auriemma, proprietario dei negozi di elettronica ed elettrodomestici Maren Electronic Unieuro si racconta. Un atto di coraggio che in un 2020 tormentato dall’emergenza sanitaria ha portato all’apertura di un nuovo punto vendita nel Parco commerciale Spadaro, in via Romani 112. “Nella mia vita ho avuto sempre intuito”, confessa S. Auriemma.
Il 4 dicembre 2020 la rete di negozi Maren Electronic Unieuro ha aggiunto un altro importante tassello in un anno che ha messo in ginocchio il mondo intero. Con grande coraggio, dedizione e spirito d’iniziativa, nonostante i rallentamenti causati dalla pandemia, Salvatore Auriemma corona un altro dei suoi sogni con l’apertura di un ulteriore punto vendita in via Romani 112, nel Parco commerciale Spadaro, Sant’Anastasia. Insieme agli altri due di Somma Vesuviana e Marigliano, questo storico marchio nato oltre 30 anni fa segna un memorabile traguardo da aggiungere alla storia della società. Da dipendente a imprenditore, con tanti sacrifici e sempre con umiltà, Salvatore Auriemma racconta come in un anno difficile per tutti, uno spiraglio di luce ha ripreso ad irradiare le sue giornate.
Quando ha inizio la sua attività? Da chi è stata fondata?
“A Somma Vesuviana è un’azienda storica. Siamo partiti pian pianino in un locale di 50 m2 nel lontano 1986. Nella fattispecie, io ero un dipendente di questa piccola attività che grazie ai progressi si è trasformata in un locale di 350 m2. Prima il ruolo di responsabile, poi dal 2000 ho acquisito una quota, fino a diventare il proprietario unico di questa azienda nel biennio 2012-2014. Questa idea è partita un po’ per scherzo, fantasticando. A Somma Vesuviana la Maren Electronic vanta una lunga storia che si è poi intrecciata con quella del marchio Unieuro e da questa collaborazione è nato un ulteriore punto vendita a Marigliano nel 2006. Sono diventato un medio imprenditore, ma questo è il risultato di una lunga gavetta. Con tanti sacrifici e dedizione al lavoro, adesso mi ritrovo tre punti vendita che danno sostentamento a una ventina di famiglie e intorno a questa attività ruotano altrettanti dipendenti. In questo periodo tutti mi dicono che ci vuole coraggio e mi chiedono come abbia fatto. Questo è un progetto che sarebbe dovuto nascere prima della pandemia, nel 2019. Mi sono ritrovato con investimenti e richieste avviate per un’ampia struttura di 1000 m2 nel Parco commerciale Spadaro. Ad inizio 2020 i lavori dovevano essere avviati, ma il primo lockdown ha creato problemi amministrativi. Per questo motivo siamo arrivati con un tour de force ad aprire il nuovo punto vendita il 4 dicembre, in vista del periodo natalizio, mantenendo il marchio Maren Electronic, che detiene l’esclusiva del brand Unieuro nelle zone di Sant’Anastasia, Somma Vesuviana e Marigliano”.
Cosa l’ha spinta a creare l’affiliazione con il marchio Unieuro?
“Unieuro è uno dei marchi più forti, è quotato in borsa. Nel 2006 è nata l’affiliazione. Non molti credevano in questo brand, in quel periodo si cavalcava l’onda di altri competitor. Per me è stata questione di intuito. Abbiamo fatto sacrifici, ma io ho continuato a crederci fino a quando un imprenditore di Forlì, uno dei più forti detentori del marchio Expert, decise di acquisire Unieuro, creando una crepa nel mondo di Expert. Così Unieuro crebbe anche in Italia, fino a divenire oggi uno dei più importanti marchi di elettrodomestici in Europa”.
La sua attività ha subito conseguenze causate dalla pandemia in atto?
“La pandemia ha creato non pochi problemi a molte attività con una conseguente crisi a livello mondiale, specie nel commercio. Sembrerà strano ma non ha colpito particolarmente il mercato dell’elettronica e degli elettrodomestici che, per fortuna, è rientrato tra i servizi fornitori di beni di prima necessità, consentendo di far lievitare i fatturati delle aziende impegnate in questo settore. Gli unici danni causati dalla pandemia per questa tipologia di punti vendita sono quelli legati ai negozi all’interno di centri commerciali, costretti a chiudere specie nei fine settimana. In linea di massima, il mercato degli elettrodomestici e dell’informatica, in particolare con il potenziamento dello smart working, ha assistito ad un importante incremento dei fatturati. Durante il primo lockdown anche noi abbiamo avuto qualche problema circa gli adeguamenti dei punti vendita che si sono dovuti adattare alle nuove norme anti-contagio, ma nonostante la pandemia le nostre attività hanno tratto dei benefici”.
Che cosa significa per lei essere un imprenditore in un periodo travagliato come quello attuale?
“Sono tanti gli aspetti da evidenziare: in primo luogo la conoscenza del settore. Basta guardare i dati, analizzare il mercato, fare stime future sui prodotti che in ambito tecnologico e informatico potrebbero essere maggiormente richiesti. Ormai non si vive più senza la tecnologia che è diventata un bene essenziale per la famiglia e per la casa. Con il mio carattere in controtendenza, poi, ho sempre creduto in tutto quello che ho fatto. Quando fu avviata anni fa la prima attività Maren Electronic, ci concentrammo esclusivamente su bomboniere e giocattoli. Poi si è verificato un boom degli elettrodomestici e non abbiamo fatto altro che cavalcare l’onda del momento. Con l’avvento della telefonia, io detenevo la leadership grazie alla collaborazione con la storica Omnitel, un marchio in cui non molti credevano, ma che poi ha riscosso grande successo con il passaggio a Vodafone, divenendo una delle più grandi compagnie telefoniche a livello mondiale. Nella mia vita ho avuto sempre intuito”.
Cosa distingue i suoi punti vendita dagli altri negozi di elettronica ed elettrodomestici affiliati ad Unieuro?
“Una caratteristica in particolare: un negozio nel negozio, cioè all’interno del punto vendita stesso c’è il reparto giocheria. Oltre ad elettrodomestici, lista nozze, lista regali, forse siamo uno dei pochi punti vendita in Italia, se non l’unico, ad avere anche l’area giocheria. Abbiamo sempre cercato di avere partner importanti, perché avere alle spalle il gruppo Giochi Preziosi significa dare una garanzia di prodotti di qualità, ma anche una maggiore presenza sui social e in rete come negozi qualificati, specializzati nel settore, proprio come avviene con il marchio Unieuro”.
Nella sua attività è coinvolta anche la sua famiglia?
“Assolutamente sì, soprattutto lei. La mia famiglia è il motivo per il quale ho investito tanto. Mi sento di dire anche grazie a loro, alla loro disponibilità e alla loro dedizione al lavoro. Mi sono stati sempre accanto, soprattutto mia moglie e i miei tre figli. Ognuno di loro si occupa di un punto vendita. Devo tanto anche ai miei validi collaboratori; ci tengo affinché prendano parte a corsi di formazione, messi a disposizione da aziende leader di mercato fornitrici di Unieuro, che li rendono più preparati nella gestione dei vari settori specializzati”.
Con l’apertura del nuovo negozio saranno previste assunzioni?
“Sì, siamo partiti con 5 dipendenti e si pensa di arrivare anche a 10. Così abbiamo creato anche posti di lavoro in un periodo difficile quale quello attuale. Ci è voluto coraggio, qualcuno mi definisce folle, ma i risultati si vedono. Credo che nel giro di sei mesi questo nuovo negozio sarà a regime o quasi, ma per il Natale 2021 raggiungerà il 100%”.
Come ha pubblicizzato il nuovo punto vendita in questo periodo di distanziamento sociale?
“Non è stato possibile fare un’inaugurazione per evitare assembramenti. Questo negozio è partito in tranquillità, in sordina, ma sta iniziando a dare i suoi numeri. Abbiamo fatto pubblicità sui social, tramite cartellonistica stradale e spot pubblicitari, anche se sono abituato ad accogliere la clientela nei giorni di inaugurazione con super sconti, ma questo avrebbe comportato troppa folla nel locale che in questo periodo di emergenza bisogna evitare”.
Quali sono i progetti per il futuro?
“Ci sono altre proposte da parte di Unieuro, però per adesso non voglio fare altri progetti, ma mai direi mai! Per ora preferisco che si risolva prima il problema della pandemia che ci sta logorando. Già è stato raggiunto questo ultimo traguardo ed è un risultato importante”.
(pubbliredazionale, articolo dal contenuto pubblicitario)
Salvatore Auriemma e la moglie