Il nuovo libro di Giuseppe Improta sulla storia e la toponomastica di San Giorgio a Cremano

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Il libro, dal titolo “Dall’Arso a Troisi”, è una accurata descrizione della vita dei cittadini sangiorgesi. Racconti che hanno segnato la storia, la cui memoria è conservata e tramandata nella toponomastica della città. L’autore, in particolare, invita, gli amministratori locali ad essere prudenti nel sostituire i vecchi toponimi con le nuove denominazioni, in relazione soprattutto al rispetto dell’identità e della tradizione democratica.

Il libro, acquistabile in tutte le edicole di San Giorgio a Cremano, nelle librerie napoletane e presso l’editore Ad est dell’equatore, esalta non solo l’inedita storia locale legata alla Seconda Guerra mondiale, ma amplia con accuratezza anche la biografia di noti ospiti illustri di San Giorgio a Cremano, tra cui ricordiamo lo scultore Antonio Canova, il primo ministro Bernardo Tanucci e il mitico Alighiero Noschese.

L’autore, il professore e giornalista Giuseppe Improta, già vice sindaco ed assessore alla cultura con i Sindaci Aldo Vella e Ferdinando Riccardi, ci delizia stavolta con un testo che ci consente non solo di conoscere definitivamente la toponomastica cittadina, ma ci permette inoltre di seguire minuziosamente le varie tappe del cammino millenario fatto dal Comune di San Giorgio a Cremano nella sua trasformazione da casale a città. Nato a Napoli nel quartiere Ponticelli nel 1947, Improta diventa docente di ruolo di italiano e latino e giornalista pubblicista. Inizia a collaborare attivamente con il periodico La Voce della Campania,  di cui è redattore e coordinatore. E’ stato direttore responsabile di Ateneapoli, Quaderni Vesuviani, L’Aquilone, Notiziario dell’Università Federico II, collaborando a riviste e periodici come La Cooperazione italiana, Il Tetto, COM-Nuovi Tempi, Napoli Guide, Campania Sacra, talvolta ai quotidiani Il Mattino e L’Unità.

Ci sono in questo saggio – osserva la dirigente scolastica Patrizia Ferrione dell’Istituto Comprensivo IV Stanziale – le storie accanto alla storia. E sono proprio queste significative storie che possono suscitare nei nostri ragazzi curiosità, empatia, pietas. Il ricordo corre subito alla famiglia Cappiello sterminata dai nazisti a Stazzema; ai fratelli Formisano decapitati dai sanfedisti nella rivoluzione del 1799; e infine, ai martiri della Resistenza Don Morosini e Capuozzo. Non solo – continua Ferrione – nel libro si trova una risposta documentata agli interrogativi che talvolta gli studenti, gli adulti e spesso anche gli insegnanti si pongono in relazione ai nomi di strade o piazze. L’autore riparte nuovamente con l’ origine del nome Cremano, di cui, aveva già fissato il suo significato nel precedente libro dal titolo  Cambrianvs a San Giorgio a Cremano. Prosegue, poi, analizzando e confrontando i toponimi più recenti (Massimo Troisi, Maria Montessori, Martiri di Pietrarsa, Sorelle D’Acunzo) con quelli di origine popolare (Arso, San Martino, Pittore, Pini di Solimena, Cavalli di Bronzo, Tufarelli, Pagliare) e quelli deliberati nel tempo dalle diverse amministrazioni comunali (De Gasperi al posto di Tanucci, De Lauziéres, Guerra, Galdieri, Cautela). Si presentano, infine, spiegazioni anche per toponimi rimasti tuttora misteriosi (Patacca, Sandriana, Mannini, Rubinacci e così via). Grazie, poi, alle ricerche della prof.ssa Marta La Greca – che ha curato il dettagliato Dizionario dei toponimi di San Giorgio a Cremano –  è possibile – spiega l’autore –  esaminare i nomi di tutti i toponimi al femminile ed il loro inferiore e sproporzionato rapporto numerico rispetto a quelli maschili, tutti suddivisi per categorie e periodi storici.

Non manca, infine, l’attenzione al patrimonio storico-artistico della città con la stupenda chiesa di San Giorgio Martire, la Cappella di Villa Tufarelli e, in particolare, l’oratorio della Venerabile Confraternita dell’Immacolata Concezione con il suo pregevole organo del Settecento e la trecentesco dipinto di Sant’Aniello, cui necessiterebbe un doveroso restauro ed una migliore valorizzazione.