In una serata che ricorderemo principalmente per l’orribile maglia in edizione San Valentino (da lodare chiaramente l’iniziativa benefica) e lo scenico diluvio che si è abbattuto sul Maradona nei tempi supplementari, il Napoli stecca clamorosamente la qualificazione ai quarti di Coppa Italia, facendosi eliminare ai rigori dalla Cremonese ultima in classifica. Per questa partita Spalletti ha adottato un turnover totale, cambiando 10/11 della formazione che aveva stracciato la Juventus: unico superstite Meret, complice anche la trattativa in corso tra Napoli e Fiorentina per lo scambio Sirigu-Gollini.
In realtà va detto come, almeno sul piano del risultato, la soluzione fosse stata quella giusta, e paradossalmente l’ingresso dei titolari ha cambiato in negativo le sorti del match: decisamente più incisivi i cambi della Cremonese e in particolare Afena Gyan, eroe della serata con il gol del 2-2 e il rigore decisivo.
Più che tattico il problema è stato mentale, nell’approccio alla partita da parte dei subentrati, che sono entrati con la presunzione di poterla vincere con il minimo sforzo e senza la fame che abbiamo sempre visto. In una stagione pressoché perfetta, un passo falso (per quanto piuttosto evidente) può capitare, ma deve essere di insegnamento per il futuro, evitando che si ripeta nelle partite di campionato contro le piccole e già sabato nel derby contro la Salernitana.