Fiorentina – Napoli, “punching…” (la nona dell’alieno Gennaro)

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Sono Gennaro e oggi vi parlo di arte e storia. Firenze, lo sapete meglio di me, è un connubio tra arte, storia e meraviglia. Da quelle parti sono passati le più grandi menti creative, è nota in tutto il mondo per opere uniche, come il David oppure La Primavera o La Nascita di Venere. Apprezzo anche questo negli esseri umani, almeno in alcuni, il potersi eccitare per un quadro o una scultura, trovarci un significato, godere dell’armonia, delle forme, dei colori. Quando arrivi ad una consapevolezza così netta dell’Universo, come è avvenuto sul mio pianeta, tutto il resto perde di significato, la mia civiltà è una fredda macchina che prosegue il suo percorso senza guardare alle piccole cose del suo passato. Voi Terrestri lo fate, lo apprezzo. Penserete che voglio trovare un parallelo con qualche bella opera Fiorentina, ma vi sbagliate, oggi paragono il Napoli ad un oggetto che potete trovare in una palestra. In questo momento il Napoli non mi ricorda nessun bel quadro, nessuna scultura armoniosa, nessun palazzo fatto di colonne e ornamenti. A me il Napoli ricorda un “punching ball”. Lo colpisci e ti ritorna di nuovo tra le mani e ti può anche far male.

La partita con la Fiorentina è probabilmente la più complicata che questo Napoli ha affrontato in campionato. Dopo la mezzora, e il gol che ha visto gli azzurri fermi come dei birilli, non avrei scommesso nulla su questa squadra. Li ho dati per spacciati, in una situazione peggiore di quella nella quale si trova un viaggiatore dello spazio che si perde nell’oblio dell’universo profondo. E invece questo Napoli fa della pragmaticità la sua arma migliore, una delle sue armi più affilate. Subisce il gioco avversario, la pressione alta, non riesce mai a ripartire palla al piede. Ma poi, dopo il gol, lancio lungo di Fabian a cercare la corsa di Osimhen. Movimento tipico, calcia avanti che ci sarà il ragazzo che la prende. La nostra punta scappa lungo la giusta direzione, si fa stendere dall’avversario. Il rigore è cosa di Insigne, ma lo sbaglia, ci riprova sul rimpallo, ma è Lozano, da posizione defilata, a scagliarla alta e a gonfiare la rete. Le cose cambiano, la partita ritorna in pari, pian piano cambiano gli equilibri, il Napoli passa anche in vantaggio. Si inventa uno schema confusionario da un calcio di punizione. La difesa avversaria parte in ritardo, Rrahmani salta e insacca. Per il resto della partita, tra difficoltà e momenti più agevoli, il Napoli si difende e porta a casa questa insperata vittoria.

Il Napoli è un “punching ball”, viene colpito, va a terra, sembra che sia spacciato, inerme, sembra non potersi difendere, ma dopo ogni colpo ritorna su, sembra ancora inerme, ma ritorna ancora e ancora verso il suo avversario. Più forte viene colpito e più velocemente risale, fino al punto in cui colpisce il suo avversario, e ancora una volta, e infine vince. Sono sette le vittorie consecutive in campionato, il record di vittorie consecutive dall’inizio del campionato è vicino, ne basta ancora 1. Ma l’obiettivo non è certo un record di vittorie, almeno lo speriamo.