A Pomigliano il primo consiglio del dopo PD-M5s. Scontro sul conflitto d’interesse

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Maurizio Caiazzo, in piedi, e Raffaele Russo
Maurizio Caiazzo, in piedi, e Raffaele Russo

Eletto presidente Caiazzo, esponente Udc che già per dieci anni era stato alla guida dei lavori dell’assemblea cittadina. Carla Mercogliano, del partito di sinistra Rinascita, vicepresidente per l’opposizione. Toscano è l’altro vice  

Dopo il dissolvimento del laboratorio politico PD-M5s nato nel 2020 e le conseguenti elezioni anticipate dello scorso maggio ieri sera è stato tenuto a battesimo il primo consiglio comunale della nuova consiliatura. Il momento culminante dell’assemblea è stata l’elezione del presidente, Maurizio Caiazzo, esponente della lista civica Area Moderata e dell’Udc di Lorenzo Cesa. Caiazzo, 60 anni, imprenditore commerciale, è stato già per dieci anni (dal 2010 al 2020) presidente dell’assemblea. «Sarò imparziale con tutte le forze politiche ma ora sono molto emozionato per questa elezione – ha detto Caiazzo – soprattutto perché Pomigliano attraversa un momento difficile». Il riferimento è alla morte del clochard ghanese Frederick Akwasi Afodo, ucciso di botte da due minorenni. In sua memoria il consiglio comunale ha rivolto un minuto di silenzio.
I due vice

Intanto ieri durante questa prima assemblea sono stati eletti anche i due vicepresidenti del consiglio comunale, uno espressione della maggioranza, Francesco Toscano, del PSI, un passato da responsabile dell’azienda municipalizzata ASM; l’altro vice è Carla Mercogliano. del partito locale di sinistra Rinascita, espressione della risicatissima opposizione composta da appena tre consiglieri. Mercogliano, appunto, e il suo compagno di partito Vito Fiacco detto Fender, e Marco Iasevoli della lista Per. I tre consiglieri di minoranza hanno l’arduo compito di fronteggiare una maggioranza bulgara favorita anche dalla mancata partecipazione alle elezioni di PD ed M5s.
Maggioranza bulgara

La composizione dell’assemblea annovera infatti ben 21 consiglieri della maggioranza retta dal sindaco Raffaele Russo, eletto alla guida di Pomigliano per la settima volta dal 1980. Russo guida una coalizione politicamente trasversale, dalla destra al centrosinistra, e per questo motivo quasi tutta composta da civiche. Intanto il sindaco insieme con il neoeletto presidente Caiazzo torna a comporre una coppia che ha fortemente segnato i lavori del consiglio comunale nel decennio 2010-2020, caratterizzati da tensioni memorabili con l’opposizione Pd ed M5s.
Il primo scontro

Ieri comunque non sono mancate le prime scaramucce. Dai banchi dell’opposizione Rinascita ha sollevato l’eccezione di ineleggibilità di Gioacchino Gammella, consigliere della civica Pomigliano 2020, che fa capo all’ex segretario cittadino del PD Edurado Riccio. Gammella fino a qualche giorno dopo la presentazione delle liste aveva ricoperto l’incarico di responsabile della fondazione contollata dal Comune «Pomigliano Infanzia », che gestisce alcune scuole. «In base alle legge – ha però eccepito Fender – Gammella è incompatibile perché in campagna elettorale ha usufruito dell’ingiusto vantaggio costituito dal suo incarico ». In difesa di Gammella è intervenuto il consigliere della civica di maggioranza Idee e Movimento, Giuseppe Capone, per diverso tempo esponente di Forza Italia. « La legge non fa riferimento alle fondazioni circa la presunta incompatibilità sollevata – la spiegazione di Capone – l’obiezione non è fondata ». L’eccezione è stata bocciata con una schiacciante maggioranza.