Ritornano le atmosfere incantate del grande regista, che si ispira a Claude Monet. Anche i protagonisti di questo film di animazione sono l’amore, la malinconia, il dolore. Ma per la prima volta il protagonista si ispira a un personaggio reale.
A un anno dalla presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia è stato proiettato nelle sale italiane “Si alza il vento”, il film di animazione che è il più recente capolavoro del regista giapponese Hayao Miyazaki. Il titolo del film si rifà all’omonimo racconto di Tatsuo Hori che a sua volta si ispira al verso di Paul Valery tratto dal ” Cimitero marino”: “Si alza il vento, bisogna tentare di vivere”. “Si alza il vento” è, infatti, un inno alla vita, proprio per questo è pieno di contraddizioni e di quell’opposizione tra >yin e yang che, in un modo o nell’altro, ha condizionato tutti i lavori di Miyazaki; il desiderio di rinascita è frustrato da uno stato di arretratezza rurale, il futuro è continuamente chiamato a fare i conti con il passato.
Attraverso la vicenda del protagonista e la passione per le macchine volanti viene ripercorsa la storia del Giappone dagli anni Venti ai Quaranta e proprio un evento di quegli anni, il terremoto di Kanto del 1923, è il punto di partenza dell’infelice storia d’amore tra Jiro Horisoki e Nahoko Satomi. Jiro Horisoki , protagonista del film, è il primo personaggio dello Studio Ghibli ispirato da un personaggio reale: l’omonimo ingegnere aeronautico che disegnò e creò il leggendario aereo da combattimento Mitsubishi A6M1, meglio noto come “Zero”, aereo caccia giapponese che partecipò all’attacco di Pearl Harbor. Si tratta dunque della storia di un ragazzo ricco d’ambizioni che desidera pilotare aerei, ma non può farlo a causa della sua miopia: malgrado ciò ,Jiro non abbandonerà mai la passione per le macchine volanti e diventerà ingegnere presso una delle più importanti industrie giapponesi del tempo.
Il viaggio del protagonista è continuamente accompagnato da sogni e flashback : gli appare anche il famoso progettista d’aerei italiano Caproni che gli fa capire quanto costruirli sia meglio che farli volare. Jiro è probabilmente una proiezione che Miyazaki fa di se stesso, e la sua storia serve anche a sottolineare quanto fosse arretrato il Giappone imperialista rispetto a grandi potenze come la Germania. Portavoce di questo disagio diviene Hans Castorp, tedesco rifugiatosi in Giappone, che critica la politica guerrafondaia giapponese. Altro fulcro tematico del film è la tormentata storia d’amore tra Jiro e Nahoko. I due dopo anni riescono a convolare a nozze, ma la fanciulla è ammalata di tubercolosi e proprio la sua malattia e le ambizioni del giovane condurranno la coppia alla separazione definitiva. “Si alza il vento” probabilmente non è il miglior film del Maestro, che tuttavia si manifesta ancora una volta come uno dei più grandi interpreti della sensibilità giapponese, però racchiude in sè tutti i temi preferiti da Miyazaki: cielo, aeroplani, amore.
A partire da ” Nausicaa della valle del vento” fino ad arrivare al “Castello errante di Howl”, la passione per le macchine volanti ha percorso tutta la filmografia del regista che adora l’amore, ma odia la guerra. Oltre alla rappresentazione di un personaggio reale un’altra novità per lo Studio Ghibli è la realizzazione degli effetti sonori a opera di voci umane: inoltre è bene ricordare che la storia di Jiro Horisaki tormentava da anni l’immaginazione Miyazaki. Dunque appare plausibile che il film sia una sorta di capolavoro testamentale.
Anche in questo film c’è l’atmosfera da sogno tipica delle opere del Maestro dell’animazione, e ci sono paesaggi incantati che richiamano i dipinti di Claude Monet, come già nella “Collina dei papaveri” e nei ” Sospiri del mio cuore”. Gli effetti sonori strabilianti fanno sì che “Si alza il vento” riesca a trasportare lo spettatore per 126 minuti in una realtà che, seppur fuggevole e ricoperta da un etereo velo di tristezza e di nostalgia, resta meravigliosa. Miyazaki attraverso la sua ultima opera ha ricordato al mondo intero che le tradizionali tecniche di disegno Ghibli resteranno sempre le migliori e si è assicurato ancora una volta l’affetto e il riconoscimento di un pubblico di tutte le età.