Innamorarsi ai tempi di Facebook: la storia di Giorgio e Stefania

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    Conoscersi in chat, imparare ad apprezzarsi benchè divisi da un monitor, per poi riscoprirsi innamorati: è quello che è accaduto a Giorgio e Stefania.

     Quel giorno Stefania non stava nella pelle. Aveva atteso quel momento per ben cinque mesi, aveva passato notti intere senza dormire a pianificare nei minimi dettagli quell’incontro che le avrebbe cambiato la vita.

    Ed ora che non c’era più nulla da aspettare, quasi avrebbe voluto tornare indietro. Continuava a mordicchiarsi le unghie, mentre nervosamente passeggiava nella stanza. Uno sguardo all’orologio, era ora di prepararsi. Un vestito di lino soffice, che ne evidenziava le forme, senza renderla volgare. Il rosa di quel tessuto ne accentuava la doratura dell’abbronzatura. I capelli sciolti sulle spalle, il trucco leggero. Non le era mai piaciuto essere al centro dell’attenzione, eppure quella bellezza acqua e sapone non passava mai inosservata. Ma a Stefania non bastava. Non le interessava essere amata per l’armonia del suo corpo, lei voleva di più. Quello che aveva trovato in Giulio, di cui conosceva tutto, eccetto l’aspetto.

    L’incontro in una chat cinque mesi prima, e da allora erano diventati inseparabili, almeno virtualmente. Non passava giorno che non si "incontrassero" in rete, che non si descrivessero a vicenda le rispettive giornate, prima di perdersi in discorsi che solo loro erano in grado di capire. Erano capaci di conversare per ore, spaziando dal meteo fino ad arrivare al mistero dell’universo. Lui neo docente di filosofia, lei ragioniera in una ditta napoletana. Avevano modi di vedere il mondo diametralmente opposti, l’uno sognante, l’altra fin troppo razionale. Eppure c’era qualcosa che li legava, sebbene non si conoscessero che per foto. Stefania non amava pubblicare le sue immagini, ne teneva una di qualche anno prima solo per permettere ai suoi "contatti" di riconoscerla.

    Il giorno in cui Giorgio le aveva chiesto di incontrarlo, si era sentita tremare la terra sotto i piedi. Un mix di emozioni contrastanti la sorpresero, mentre quello che ormai era diventato più che un amico le ripeteva: "Un caffé come due persone normali, in fondo ci conosciamo così bene".
    Lei napoletana, lui fiorentino. Aveva deciso di raggiungerla lui, per darle tutto il tempo di abituarsi all’idea. Ed ora che pochi passi la separavano dal suo Giorgio, pensò all’assurdità di quell’incontro.
    Si domandava come fosse possibile conoscere un uomo senza averne mai visto il volto, sentirsi felice ogni qualvolta riceveva un suo messaggio, le piaceva persino litigare con lui. Quell’empatia così forte, si diceva, non poteva che essere frutto di un’affinità di intelletto.

    Idea che divenne certezza quando incontrò Giorgio. Non era il classico incontro al buio dove l’uomo ti aspetta con la rosa. I social network moderni ti danno la possibilità di "aggiornare il tuo profilo" con una svariata gamma di foto. Stefania non avrebbe avuto difficoltà a riconoscerlo. Il tallone che batteva sul pavimento, lo sguardo fisso sull’orologio. L’impazienza o forse la tensione per quell’incontro però si dissolse di colpo quando incrociò il suo sguardo. In realtà a scioglierlo fu il sorriso di quella donna che per mesi gli aveva tenuto compagnia, fino a farlo pian piano inamorare di lei. Saltarono subito i convenevoli e si strinsero in un abbraccio dal quale non avrebbero mai voluto staccarsi.

    Sorseggiarono lentamente il caffé, mentre continuavano a guardarsi in quegli occhi che per tanto tempo si erano immaginati tramite una tastiera, trovando nella scrittura digitale una delle più belle forme della propria espressione. In fondo un monitor non è sempre una barriera.
    E per Giorgio e Stefania non lo è stato, al contrario. Quando la pressione di un giudizio superficiale, come quello che potrebbe scaturire esclusivamente dalla corporeità scompare, l’inibizione passa in secondo piano e l’anima si mette a nudo. Ecco Stefania era riuscita nel suo intento. Aveva puntato all’interiorità del suo uomo e ne era rimasta estereffatta.

    Per una razionale come lei lasciarsi travolgere da quel tipo di emozioni fu una sorpresa ben gradita. Innamorata già lo era, e la conferma arrivò nell’alchimia di quello sguardo. Certo furono fortunati, a ritrovare nella fisicità il completamento di quell’amore. Da quell’incontro nacque una storia che scaturì in un matrimonio. Per loro fu semplice dirsi sì: le loro anime lo avevano già fatto tempo fa.
    (Fonte foto: Rete Internet)

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