Da bravo imbianchino a boss, la storia di Umberto Ianuale

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Riconosciuto tra i migliori pittori d’interni della zona, è stato arrestato dai carabinieri per associazione mafiosa. Una vicenda che affonda nella crisi nera di questi brutti tempi.

Lo definiscono boss di Castello di Cisterna ma in effetti Umberto Ianuale, 44 anni, arrestato l’altro giorno dai carabinieri a Somma Vesuviana, è il fratello del più noto Vincenzo, uno dei due capoclan di Castello di Cisterna, insieme a Giovanni Rega.

Entrambi, sia Vincenzo Ianuale, detto “squadrone” (perché otto anni fa costituì una grande organizzazione, uno squadrone appunto, comprensiva di elementi dei clan Sarno e Mazzarella), sia Giovanni Rega, detto “coscia storta”, sono detenuti da tempo. Intanto Umberto Ianuale era libero ma è stato appena arrestato dai militari dell’aliquota operativa di Castello di Cisterna, diretti dal capitano Antonio Orlando. Umberto deve scontare un residuo di pena, dieci mesi di reclusione per associazione mafiosa. Sono tre i fratelli Ianuale. Il primo, Vincenzo, è il boss riconosciuto del territorio. Poi c’è Umberto, che quando era più giovane di professione faceva l’imbianchino. Mamma molto brava, affettuosa e premurosa, Umberto era ritenuto uno dei migliori nel suo campo professionale.

Poi però il morso delle crisi e le difficoltà della vita hanno fatto andare le cose diversamente e certe scelte hanno segnato il destino di questo componente della famiglia Ianuale. Il terzogenito si chiama Giuseppe, che ha la fedina penale immacolata e che si è sempre tenuto lontano dagli ambienti malavitosi. La casa della famiglia Ianuale si trova in via Selva, una strada abbastanza centrale di Castello di Cisterna, sobborgo di Pomigliano, circa ottomila abitanti. L’edificio è molto grande, una palazzina di tre piani, piano ammezzato, centrale e grande mansarda. La struttura è finita nel dossier antimafia con cui il ministero degli Interni motivò, nel luglio del 2009, lo scioglimento del consiglio comunale di questo piccolo ma estremamente difficile comune.

La mansarda degli Ianuale era abusiva e fu fatta sequestrare dai carabinieri. Il progettista delle opere illegali era un esponente di spicco della politica locale, tuttora al potere. A ogni modo il commissariamento di Castello di Cisterna durò appena cinque mesi. A ottobre il Tar, con una sentenza clamorosa quanto improvvisa e inattesa, annullò il provvedimento preventivo antimafia voluto dal governo rimettendo tutti i politici della cittadina al posto di prima.
(Fonte foto: Rete Internet)