Unicoop dà uno schiaffo alla Regione Campania: in fuga da Napoli

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Ieri è andato a vuoto il tentativo di palazzo Santa Lucia di scongiurare la chiusura dell’Ipercoop di Afragola e l’avvio di 250 licenziamenti. L’assessore Nappi: “Non si dica che il Sud è in crisi se poi viene lasciato solo”.

Nella regione che ha appena approvato la legge per lo sviluppo della cooperazione capita che le cooperative possano rispondere dando il benservito alle istituzioni locali. E’ ciò che sta sostanzialmente accadendo nella vertenza Ipercoop Campania. Ieri pomeriggio, infatti, durante un confronto organizzato a palazzo Santa Lucia dall’assessore regionale al Lavoro, Severino Nappi, la Unicoop Tirreno ha praticamente comunicato che a partire da sabato prossimo ogni giorno sarà utile per comunicare l’invio di 250 lettere di licenziamento e la contestuale chiusura dell’Ipercoop di Afragola.

Dal faccia a faccia a cui hanno partecipato le organizzazioni sindacali e i sindaci del territorio in cui si trova il centro commerciale Le Porte di Napoli, dov’è ubicato l’Ipercoop di Afragola, Domenico Tuccillo e Antonio Peluso, rispettivamente primi cittadini di Afragola e Casalnuovo, e l’assessore Enzo Falco, per il comune di Acerra, è emerso un solo dato: Unicoop chiude ad ogni ulteriore confronto. “ L’offerta delle cooperative emiliane, che avevano predisposto un piano di salvataggio, non è stata accettata dal sindacato e quindi si va alla chiusura di Afragola e ai licenziamenti ”, hanno riferito durante la riunione i responsabili della livornese Unicoop, la cooperativa proprietaria in Campania dei tre ipermercati di Afragola, Avellino e Quarto e dei due supermercati di Napoli-Arenaccia e di Santa Maria Capua Vetere: 662 dipendenti diretti e altri 250 dell’indotto che ora sono molto preoccupati.

Per domattina la Unicoop ha preannunciato il mancato accordo nell’esame congiunto tra sindacati e azienda che si terrà all’Ormel, l’ufficio regionale del Lavoro. La procedura di mobilità, che tra interruzioni varie si trascina dal mese di aprile, è ormai giunta al capolino. Dopo lo scontato mancato accordo di venerdi la Unicoop potrà inviare le lettere di licenziamento per 250 dipendenti della Campania. Posti di lavoro a rischio, dunque, per 225 dei 226 lavoratori dell’Ipercoop di Afragola ( tranne il direttore ) e per altri 25 addetti dei negozi di Quarto, Avellino e Napoli-Arenaccia. E’ una situazione che sta indispettendo molto i più alti vertici istituzionali della Regione. A partire dall’assessore Nappi.

“In tutta questa vicenda stiamo dimostrando – dichiara l’esponente della giunta Caldoro – un’attenzione straordinaria e costante, soprattutto una grande disponibilità a cercare soluzioni. Ma non si dica – la stizza dell’assessore – che il Sud è in crisi se poi viene lasciato solo anche quando ci sarebbero le condizioni per salvaguardare opportunità e posti di lavoro. Per noi – aggiunge Nappi – questa vicenda rimane aperta e quindi da parte nostra c’è sempre la massima disponibilità in caso di aperture positive da parte del sistema delle cooperative o anche di altre situazioni produttive”.

Grande disappunto, ovviamente, anche dalle organizzazioni di categoria del sindacato. L’Usb, l’Unione dei sindacati di base, è stata ricevuta da Nappi a tavolo separato a causa del diniego dell’Unicoop. I responsabili territoriali del sindacato di base hanno dichiarato per ieri e per venerdi lo sciopero, che ha messo in difficoltà soprattutto le attività dell’Ipercoop di Quarto. Il sindacato di base ha anche presentato a Nappi un suo piano di salvataggio, che prevede la copertura regionale dei tagli salariali eventualmente operati per revocare la procedura di mobilità. “ Ma la Unicoop – hanno dichiarato i responsabili locali della Usb – ha rifiutato anche questo piano alternativo che prevede la copertura ragionale del taglio agli stipendi. A questo punto – stigmatizzano i sindacalisti dell’Usb – siamo convinti che le cooperative italiane abbiano abdicato alla loro funzione optando per una soluzione neoliberista che bada esclusivamente ai numeri di una Campania in sofferenza economica ”.
(fonte foto: rete internet)