Ipercoop, primo no dei lavoratori alla cessione

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Ieri le assemblee negli ipermercati di Quarto e di Afragola. Firmato nella struttura flegrea un documento sindacale contro la cessione di addetti, mezzi e merci al gruppo Catone. La sintesi del piano industriale non convince i lavoratori.

La grande distribuzione commerciale campana è sempre più nella bufera. Ieri i lavoratori Ipercoop hanno tenuto le assemblee nei vari centri della grande distribuzione dislocati ad Afragola, Quarto, Avellino, Napoli-Arenaccia e Santa Maria Capua Vetere.

Il piano industriale presentato dall’acquirente, il gruppo Catone, non sta suscitando il gradimento dei circa 700 addetti degli impianti di Unicoop Tirreno, che entro giugno intende lasciare la regione conservando però il marchio e il 51 per cento del controllo societario. In vista cassa integrazione, tagli del personale e ridimensionamenti. Da qui la decisione dei lavoratori dell’ipermercato di Quarto di far firmare ai sindacati un documento da cui emerge la netta contrarietà a passare alla gestione dell’azienda di trasporti Catone, preferendo la ricerca di un’alternativa sempre in ambito cooperativistico. Non ancora definita, invece, la posizione dell’assemblea di Afragola, che stamane si riunirà in seconda convocazione.

Nel frattempo l’Usb, l’Unione dei Sindacati di Base, sta tentando tutte le strade possibili della politica che conta in Campania allo scopo di bloccare la cessione, operazione che dovrebbe essere chiusa entro il prossimo giugno. Il sindacato autonomo sta organizzando una manifestazione per giovedi, un presidio simbolico sotto palazzo San Giacomo, sede del comune di Napoli. Obiettivo: un incontro con il sindaco Luigi De Magistris.