Volla al voto, Aprea “moderato sicuro”: “Ho l’esperienza necessaria per guidare il paese”

0
671

 

A circa venti giorni dalle consultazioni, incontriamo il secondo dei tre candidati a sindaco.

VOLLA – Volla al voto. Quarta consultazione in 9 anni. Non sarà mica un record, questo no. E’ sicuramente solo il segnale chiaro che a regnare sul territorio è la politica dell’improvvisazione, degli accordi e dei disaccordi, senza percorsi condivisi e chiarezza tra le parti.

Una politica che prepara solo la missione per vincere, ma che poi non ha una visone per governare o , nel peggiore dei casi ,non è libera di farlo.

Il paese aspetta comunque un’altra opportunità, i cittadini implorano altre speranze, poiché oramai si è consapevoli del fatto che, sia che siano sistemi partitici, che siano civici, che siano progetti dal basso, il risultato è del tutto fallimentare. Nell’attesa di riprovarci con le consultazioni del 3 e 4 ottobre  diamo voce al secondo dei tre aspiranti alla poltrona di primo cittadino della città di Volla.

Ivan Aprea , nato a Napoli il 14 febbraio 1974, residente a Volla dall’età di 10 anni, 1984, laureato, insegnante, marito di Laura e papà di Sergio e Alessandra, 21 e 17 anni. Protagonista della politica vollese degli ultimi 10 anni. Mai dietro le quinte, anzi, sempre in primo piano. Due volte consigliere comunale, e nell’ultima amministrazione presidente del consiglio. Linguaggio forbito, conoscenza della macchina comunale, consapevolezza delle problematiche del territorio, doti che per quel che se ne voglia dire, gli vanno riconosciute.

Così come, quasi come “luogo comune” a Lui viene attribuito lo sciogliersi prematuramente, prima di una (Amministrazione Guadagno), poi di un’altra (Amministrazione Viscovo), e per finire l’ultima (Amministrazione Di Marzo).

Questa volta, come prima volta Aprea è candidato sindaco con a sostegno le liste “Intesa per Volla“, “Siamo Volla” e “Terra e Vita“.

Veterano della politica vollese, prima volta come candidato sindaco. Molti le attribuiscono la responsabilità della caduta delle ultime tre amministrazioni. Non ha paura dell’eventuale Karma?

Cosa mi attribuisce la gente non lo so, solitamente non rispondo a questa domanda, visto che la stimo lo farò per la prima volta. Innanzitutto dobbiamo chiarire una volta per tutte una cosa: Aprea si dimette il 16 ottobre del 2013 da consigliere comunale, guadagno va a casa il 2 marzo 2014, mi spiega come si fa da consigliere dimissionario vedersi attribuire la caduta di un’amministrazione?

Se poi qualcuno dice che l’ho fatta cadere da fuori, ricordo che allora ero un pischello della politica vollese quindi incapace di prendermi questo merito. Per le due successive amministrazioni le dico: lei veramente crede che le amministrazioni cadono per la volontà di un singolo (seppur bravo), allora diciamo così la mia amministrazione durerà 5 anni perché io credo che le amministrazioni finiscono anzitempo per scelta dei sindaci e della loro scarsa capacità di leggere i momenti politici.

Nella sua coalizione si leggono i nomi di gran parte dei consiglieri uscenti, non ha timore che il progetto possa risultare fallimentare agli occhi dei cittadini? Per la serie “stavate già li…”

Non credo questo possa essere un problema per due motivi. Il primo è che io sono riuscito ad arrivare all’elettorato di questi consiglieri prima ancora di sceglierli come candidati, difatti non li ho cercati ma sono loro ad aver scelto me dopo aver letto il programma ed ascoltato le mie idee. In seconda analisi l’immobilismo degli anni scorsi lo addebito ad altre persone e non ai tre candidati presenti (più di tre n.d.r.) nelle mie liste.

Ricadono interamente sulla figura del sindaco uscente Di Marzo le responsabilità dell’ultimo fallimento?

Diciamo così: io le divido al 50 per centro tra il sindaco eletto e quello in pectore. Quali saranno i criteri di scelta degli assessori in caso di vittoria? La mia giunta, quella che un sindaco sogna durante la campagna elettorale già c’è. È formata da tre donne e due uomini. Io sono però un uomo politico pertanto, dirò alle forze che mi sostengono di accettare le mie scelte o quantomeno di propormi nomi di uguale spessore politico, professionale e culturale.

Cosa cambierà nel paese come prima cosa in assoluto in caso di una sua vittoria?

Su questa domanda dovrei parlare per mezz’ora almeno, così come sto facendo nei condomini, nelle aziende, nelle associazioni, nelle imprese del territorio. Domenica mattina sono stato in compagnia di un grande dirigente al personale di uno dei comuni più grandi della provincia di Napoli; mi ha promesso collaborazione per indire concorsi, per assumere dalle liste regionali e quelle degli idonei. Volla ha bisogno di più personale e maggiormente qualificato nelle posizioni apicali. Ho in mente due opere pubbliche da cantierizzare nei primi 100 giorni probabilmente già finanziate.

Perché i cittadini dovrebbero votare lei e non gli altri due?

Anche qui la premessa è d’obbligo. Il paese con a capo il sottoscritto oppure Christian o Giuliano è in mani sicure. Credo che l’elettorato, quello vero non quello dei falsi profili che da una settimana sputano veleno su Aprea, voteranno la coalizione dei moderati. Questo è il momento in cui si devono prendere decisioni fondamentali, occorre sfidare i revisori e la corte dei conti sul personale, occorre mettere la parola fine sulla questione dei cantieri sequestrati, occorre decidere una volta per tutte cosa fare dei beni acquisiti, occorre riqualificare attraverso il 110 l’edilizia popolare, occorre gestire i fondi del piano resilienza e con tutto rispetto credo di essere il candidato con maggiore esperienza politica per fare tutto ciò.