Lo aveva annunciato già la scorsa settimana il sindaco Peppe Jossa: anche Marigliano avrebbe avuto, a stretto giro, il servizio di assistenza sanitaria a domicilio per i malati Covid19. Da ieri mattina il servizio è ufficialmente attivo e a darne notizia era stato ancora una volta il primo cittadino, con un post su Facebook foriero di positive novità: “Il bollettino dei contagi in città mostra finalmente un numero di guariti superiore ai nuovi positivi. Una buona notizia ma non bisogna assolutamente abbassare la guardia. L’altra buona notizia riguarda l’istituzione del servizio di Ambulanza Comunale affidato al Nucleo Operativo di Emergenza La Salamandra”.
L’ambulanza in questione – messa a disposizione dall’associazione di volontari di protezione civile, che a loro volta l’hanno gentilmente ottenuta grazie alla generosità della famiglia Pentella (supermercati omonimi) e del consigliere Francesco Tramontano (tramite il suo CAF Professione Fisco) – ha lo scopo di portare assistenza ai concittadini, risultati positivi al coronavirus, che versano in sintomatologia grave e non riescono ad usufruire rapidamente del servizio sanitario 118, spesso e volentieri saturo.
Per saperne di più sul servizio offerto abbiamo incontrato i protagonisti del progetto assistenza domiciliare: Peppe Sepe, presidente dell’associazione di protezione civile “La Salamandra”, il dott. Francesco Silvestrino, volontario per l’occasione, e Raffaella Mariani, infermiera dell’equipe a disposizione della comunità. Tanto per cominciare, il numero di emergenza da contattare in caso di assoluta necessità è il seguente: 3701587022. È bene sapere che l’equipaggio sanitario interverrà a seconda dei casi, con lo scopo di stabilizzare i casi urgenti e di pericolo. I codici maggiori saranno trattati e processati sotto direzione della Centrale Operativa 118. Il servizio non sostituisce l’assistenza medica territoriale, ma è da intendersi come integrazione al soccorso urgente, e in ogni caso l’equipe sanitaria non effettua semplici visite diagnostiche a domicilio: insomma, l’invito è quello di contattare il numero solo ed esclusivamente in caso di reale emergenza.
Per giorni il servizio domiciliare ha rischiato di non partire, a causa della scarsa azione volitiva da parte dell’amministrazione, faticosamente alla ricerca di risorse economiche che sono state individuate (e quindi investite) solo grazie all’intervento del Comando di Polizia Municipale, dal cui capitolo – destinato alla protezione civile – sono stati estrapolati i pochi fondi a disposizione (quasi novemila euro). Altre risorse sono state incamerate grazie alla solidarietà messa in campo dalla cittadinanza, che ha partecipato a una serie di aste benefiche promosse dal gruppo Facebook “L’arte per Marigliano”: opere d’arte, realizzate da talentuosi artisti locali, messe in vendita per raccogliere fondi atti a smuovere le acque e garantire un servizio fondamentale in questa fase di emergenza sanitaria. Anche se bisogna sottolineare, come ha fatto il sindaco Jossa, che “il bollettino Covid19 della città di Marigliano presenta più guariti che nuovi positivi. Non bisogna abbassare la guardia anche perché il sistema sanitario è ancora sotto stress e non dobbiamo permetterci di avere più sintomatici e ricoverati”: ed ecco tutta l’importanza del servizio di assistenza sanitaria a domicilio.
Per l’occasione i volontari della protezione civile, che hanno ricevuto dal Comandante Nacar della locale polizia l’autorizzazione a insediarsi presso alcuni locali dell’ex ferrovia dello Stato (dove sorgerà presto l’autoparco della Municipale), hanno anche provveduto a ripulire e igienizzare gli spazi che sono diventati il loro nuovo centro operativo: stanze in disuso da tempo immemore, vittime del limbo in cui è avvolta l’ex tratta ferroviaria, e che gli ultras del Nucleo Mariglianese hanno rivitalizzato, almeno all’esterno, con i colori della locale squadra di calcio, la Mariglianese. Locali che, almeno per il momento, vengono utilizzati per una nobile causa, utile all’intera comunità, ma che, a quanto pare, sarebbero stati anche promessi ai giovani tifosi da qualche politico, in tempi più o meno recenti: e questo nonostante la struttura sia stata concessa solo in comodato d’uso da RFI (Rete Ferroviaria Italiana), in attesa di una totale riconversione della tratta.