Vesuvio : le fiamme minacciano il Salvatore

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L'incendio dal Colle del Salvatore

L’incendio che da ieri ha invaso anche la preziosa Riserva Tirone Alto Vesuvio, sta pericolosamente avvicinandosi anche al Colle del Salvatore, minacciando la sede storica dell’Osservatorio Vesuviano e la chiesetta omonima.

Sono ormai cinque giorni che le fiamme bruciano il versante ovest del Vesuvio e nonostante l’impegno dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, della SMA ed altri volontari, sembra che il fuoco abbia il sopravvento sugli sforzi dell’uomo.

Un Canadair ha sorvolato per l’intera giornata la zona, irrorando con acqua e ritardante le zone interessate dall’incendio che si insinua tra la pineta a mo’ di scie. A terra i VVF presidiano abitazioni e la sede storica dell’Osservatorio Vesuviano mentre, più a valle, la SMA e la Protezione Civile dovrebbero, come da norma, contrastare il fuoco nel bosco. Un problema, evidenziato dagli stessi VVF, è quello della sporcizia delle strade, là dove infatti si sarebbe potuto trovare nelle stesse uno sbarramento spartifuoco, ora invece queste diventano un collegamento con i due margini della strada a causa dei rami, che in certi casi fanno da cupola e la sporcizia delle cunette e degli argini ricolmi di materiale d’ogni tipo ed infiammabile. Del resto l’incendio di mercoledì scorso è partito propria dalla strada, in via Vesuvio.

Il drammatico comunicato dell’OV

Pare inoltre che oggi la malasorte ma anche l’incoerenza si siano accanite contro gli operatori, poiché, prima due moduli della SMA, quelli del turno della mattinata, sono entrati in avaria e poi, nel pomeriggio, gran parte di volontari e protezione civile è stata dirottata verso la gara finale del Giro d’Italia femminile e togliendo così uomini alle operazioni e bloccando, tra l’altro, anche le uniche due vie d’accesso praticabili ai luoghi dell’incendio. Ci rendiamo conto che l’evento era pianificato da sei mesi ma qualche volontario in più avrebbe evitato che un patrimonio centenario non andasse in fumo per sempre.

Questioni di priorità quindi, e con buona pace del patrimonio UNESCO e della capitale europea, qui si rischia invece di mandare in cenere qualcosa in più di una diretta televisiva nazionale.