La onlus di Vincenzo Di Maio Mastellone è stata interdetta per infiltrazioni della camorra.
Un po’ appesantito ma tutto sommato sereno ed equilibratamente combattivo. Così appariva, a settembre, il 51enne Vincenzo Di Maio Mastellone dietro la scrivania dell’ufficio di Varcaturo della Paf, la Pubblica Assistenza Flegrea, la sua Onlus, l’associazione che detiene il quasi monopolio del 118 in tutta la provincia di Napoli, decine e decine di ambulanze sparse nell’area metropolitana di Napoli. In quell’occasione Di Maio Mastellone ostentava addirittura una calma serafica, proprio mentre i finanzieri del comando di Giugliano gli rovistavano carte e documenti delle sue società. Qualche mese prima la Prefettura aveva interdetto per infiltrazioni mafiose la Paf. Pesante l’accusa, secondo cui l’appalto delle ambulanze era sostanzialmente finito nelle mani dei Mallardo e del clan dei casalesi. Il provvedimento del ministero dell’Interno ha nel frattempo messo in imbarazzo le Asl Napoli 2 e 3, che finora non hanno provveduto a sostituire la onlus. Intanto sullo sfondo di questa situazione c’è da registrare una disgrazia, un dramma nel dramma. Mastellone infatti l’altro ieri pomeriggio, lunedi, è morto. Ha avuto un malore. Centinaia di persone hanno inviato alla famiglia comunicati di cordoglio. Il segnale che l’imprenditore era riuscito nel corso del tempo a farsi stimare da un’intera comunità e da molti lavoratori. Ma non si sa quale possa essere la sorte della sua onlus, chi ne prenderà le redini. Corre voce che possa essere affidata a un parente di provata esperienza.