Torre del Greco, le associazioni difendono le pinete

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Stato della pineta in via Pisani prima della pulizia dei volontari. (foto Antonietta Cautiero)

Altro giorno festivo all’insegna dell’ambiente, altro giorno di speranza e di buon esempio nei confronti di chi insozza ma anche verso chi latita e sta a guardare.

La PPP (Pulizia Post Pasquetta) ha rivelato ancora una volta che c’è chi ama l’ambiente e in particolare c’è chi ama il Vesuvio e lo ha dimostrato sin dai primi giorni del dopo incendio. Oggi centinaia di volontari, provenienti anche dall’estero (Associazione Primaurora, Collettivo Volontari per il Vesuvio, Mtb Vesuvio, Vesuvio Mountainbike, Aucelluzzo, CAI/TAM Campania, Forum dei Giovani di TdG, Salute ambiente Vesuvio, Fondalicampania, Let’s do It! Italy, Falchi del Vesuvio, Università Verde), molti dei quali presenti anche a Pasquetta e nei giorni successivi per contenere il disastro dei gitanti, sono tornati sul luogo del delitto ed hanno trovato chello, chello e Mariastella! Ciò vuol dire che, non solo s’è trovato il rifiuto dell’inciviltà del barbecue selvaggio, ma anche quello che da anni si sversa in quei luoghi, ovvero una miriade di piccole discariche che si fondono in una sola, divenendo, come nel caso di via Montagnelle 2, un tutt’uno con la vicina e storica discarica della Porcilaia.

Pneumatici, guaine, cavi elettrici, cumuli di vecchi cataloghi e purtroppo tanto eternit sbriciolato lungo l’angusta via che va verso la pineta dove qualcuno ha ben pensato di scaricare altro rifiuto dopo aver prima creato spazio con il fuoco.

Ancora una volta le autorità, avvertite tempestivamente, sono state a guardare o a far poco, molto poco rispetto a quanto è in loro potere ed è mancato oltremodo l’esempio; in certi casi abbiamo trovato ancora i sacconi del 2 aprile che attendono ancora di essere recuperati e per questo speriamo che almeno stavolta facciano il loro dovere nel fare un’unica e definitiva raccolta.

Inutile dire che chi si recherà nelle pinete di via Montagnelle, via Pisani e via Boccea, per le prossime festività del 25 aprile e del primo maggio, troverà un salotto rispetto a quanto lasciato e che in molti non meriteranno, ma sarebbe opportuno che questi rispettassero, se non il lavoro delle centinaia di persone che hanno creduto nell’idea di una vera area protetta, e che spesso sono state guardate con scherno e fastidio, almeno amassero il luogo che vivono durante le feste e nella loro quotidianità, sarebbe un atto quanto meno pratico.

Sarebbe anche opportuno infine che le istituzioni, invece di lavarsi le mani con uno sterile video, facessero sentire la loro presenza sul territorio e non solo sui media a mo’ di spot.