Con una clamorosa sentenza la magistratura mette fine ad anni di incertezze
La sesta sezione della Corte di Cassazione con una sentenza appena emanata ha restituito il patrimonio di 222 milioni confiscato nel primo e nel secondo grado di giudizio dal tribunale misure di prevenzione e dall’appello ai fratelli Cuono, Salvatore e Giovanni Pellini, i tre fratelli acerrani condannati per disastro ambientale aggravato nella Terra dei Fuochi. “Annullamento senza rinvio del decreto di sequestro e restituzione dei beni”, la sentenza dei giudici che hanno riconosciuto quanto già aveva chiesto il procuratore generale nella sua requisitoria che ha recepito la richiesta dei legali degli imprenditori dello smaltimento dei rifiuti. Legali che hanno sostenuto con successo che il ritardo registrato tra la sentenza di primo grado della confisca, risalente al 2019, e quella di secondo grado, emanata nel 2023 è stato tale da far scattare la prescrizione del sequestro dei beni.
L’indignazione
Intanto immediata è scattata l’indignazione del popolo della Terra dei Fuochi. “Ci hanno ammazzato due volte”, le reazioni degli ambientalisti che nei giorni scorsi avevano manifestato proprio allo scopo di impedire una sentenza del genere. Indignato anche il deputato dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli. “Ora deve intervenire Gratteri, prima che sia troppo tardi”, l’appello dell’ecologista di Acerra Alessandro Cannavacciuolo.