Talvolta i ricordi servono a confermarci che certi valori di ieri oggi sono ancora vivi

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Le cronache e le immagini delle edizioni passate della Festa di San Michele, patrono della città, ricordano agli Ottajanesi che intorno a questo evento si annodano i fili dell’identità civica, della storia religiosa e culturale e anche della storia politica della città, illustrata e spiegata, agli osservatori esperti, dal posto che occupavano “i personaggi” all’interno del corteo che seguiva, nella processione, la statua del Santo. Abbiamo ricordato, attraverso le cronache, due processioni del passato (1983 e 2010). Correda l’articolo una foto della processione degli anni ’50. In appendice è pubblicata una foto del “volo degli angeli” dei primi anni ’50.

 

La festa del maggio 1983 – anno terribile nella storia “nera” di Ottaviano- si aprì con i“Super Concerti” di due bande musicali allora assai note, “Città di Squinzano” e “Città di Lecce”. Quell’anno non mancò nulla, la tradizione venne rispettata interamente, anche nella stesura del manifesto (vedi immagine in appendice): “lo scampanio dei sacri bronzi”, la Diana (con la “d” maiuscola), la “grandiosa” processione, e i tre fuochisti della gara pirotecnica presentati come “grandi artisti”. Fragorosa la lista dei cantanti: Mario Merola, Toto Cotugno, Nino D’Angelo, Gloriana, Antonello Rondi, Emi Salvator, Pino Prestieri ed altri. Condusse lo spettacolo Enzo Berri. Pasquale Annunziata, sul “Gazzettino Vesuviano”, definì la festa patronale di San Michele del 2010 un “incontro di Fede, Spettacolo, Cultura, Pietà Popolare”. Allietarono le giornate dell’evento i concerti bandistici di Ailano e Noicattaro. Nei tre giorni di festa la Parrocchia di San Francesco di Paola organizzò, “come ogni anno”, in via Municipio, “le Taverne, veri e propri ristorantini tipici dove poter gustare dell’ottima cucina ottavianese, allestiti in suggestivi cortili e portoni storici.” Quell’anno tutto l’incasso dei ristorantini venne donato per il restauro del campanile della Chiesa del Rosario. I momenti fondamentali sono sempre gli stessi, la Diana, la processione, il “volo degli angeli” che si svolge in quattro piazze, Piazza Annunziata, Piediterra, Largo Taverna e Piazza San Giovanni: in un articolo pubblicato sul “Mattino” Francesco Gravetti ricorda che i due bambini che fanno la parte degli angeli appartengono, come vuole la tradizione, alla storica famiglia dei Duraccio. Perché, aggiungo io, la famiglia dei Duraccio “maccaronari” tutelava gli interessi dei Medici nei mercati del grano di quella Puglia garganica da cui veniva il culto di San Michele patrono dell’agricoltura: il San Michele bizantino, in onore del quale gli Ottavianesi l’8 maggio sono soliti portare in tavola piatti di pasta e piselli. E infatti il 10 maggio 2010 si tenne in piazza San Michele, ci ricorda Pasquale Annunziata, “la Sagra della Pasta e Piselli e dei prodotti tipici locali”. I cantanti del 2010 furono Paolo Belli e la sua band (Ballando con le stelle- Rai 1), Pier Davide Carone (Amici – Canale 5), Noemi “reduce da una fortunata esibizione al Festival di Sanremo” e Maria Nazionale. Chiusero la manifestazione i fuochi d’artificio dei maestri pirotecnici “Aniello e Raffaele Boccia detti Cavour, Giuseppe Catapano detto Piricone e i fratelli Ferrara di Mondragone” (Gravetti). Pasquale Annunziata ricordò che il 10 maggio era la giornata “de “Lo scherzo continua” organizzato, come da tradizione dal Circolo “A.Diaz”. “La sfida delle Contrade (Ferrovia, San Giovanni, Zabatta, San Gennarello), all’ insegna della ricerca storica e della tammorra, avviene con i carri allegorici, con la corsa nei sacchi” e con la corsa degli asini. Il 10 maggio 2008 il Presidente del Circolo “A.Diaz” consegnò ai rappresentanti della Contrada “San Gennarello” un diploma d’onore per la partecipazione al “Palio degli Asini”: “La vostra partecipazione ha dato spessore alla manifestazione. Siamo molto orgogliosi della meritoria attività e degli obiettivi che condividiamo da sempre con lo stesso spirito e la stessa umanità”. In una nota delle “Cronache di Napoli” (lunedì 10 maggio 2010) si comunicava che a Ottaviano era stata “sospesa” “la corsa dei ciucci”. Il “no” alla corsa era stato dettato dal mancato rispetto delle “leggi europee che disciplinano le corse di animali per le strade cittadine. Nessuna sicurezza, e seppur ci fossero gli estremi per poter allestire una simile attrezzatura, lo si dovrebbe fare in tempi troppo lunghi”.