Somma Vesuviana, presentazione del libro “Nella terra dei miei pensieri” di Fortuna Dubbioso

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Sabato 10 settembre alle ore 19,00, nel salone del complesso parrocchiale di Santa Maria di Costantinopoli in Rione Trieste, si terrà la presentazione del volume di Fortuna Dubbioso dal titolo Nella terra dei miei pensieri.

Alla presentazione del volume, corredato dai disegni dell’architetto Gimmi Devastato, parteciperanno: dott. Salvatore Di Sarno, Sindaco di Somma Vesuviana; rev. don Franco Gallo, parroco di S. Maria di Costantinopoli; don Gennaro Romano, rettore del Seminario Vescovile di Nola; la prof.ssa e scrittrice Andreana Angora; il prof. Antonio Mucerino, voce narrante. Modera il prof. Gennaro Mirolla. L’incontro sarà allietato dalle liriche in vernacolo del baritono Alessandro Masulli, accompagnato dal pianista m° Salvatore Annunziata. Sarà presente l’autrice.

Fortuna Dubbioso nasce e vive a Nola, dove ha insegnato Diritto ed Economia presso l’ ITCG Masullo – Theti. Tra le sue pubblicazioni spiccano raccolte di poesie e racconti, tra cui ricordiamo: E mi basta guardare il cielo (1999), Rondini ferite (2002);  Ombre…orizzonti (2009); Oltre tutto…lettere d’amore (2019). Gimmi Devastato, invece, nasce a Marigliano dove vive. Si laurea con lode in Architettura nel 1978 a Napoli, e a partire da tale data, vanta un curriculum  intenso e attivo di progettazione nel campo dell’architettura. E’ stato docente di Disegno e Storia dell’Arte presso l’ Istituto Superiore Alfonso Maria de Liguori di Acerra.

Leggendo lo scritto di Fortuna Dubbioso – afferma la scrittrice Andreana Angora – si ha l’impressione di aprire uno scrigno ricco di emozioni, dove si erge una ballerina, che al suono delle note di un carillon, volteggia creando atmosfere di altri tempi.  L’ autrice riesce a trasmettere emozioni uniche che risvegliano vecchi e piacevoli ricordi di un passato ormai scivolato via: la tavolata di Natale e Capodanno in famiglia con i nonni; i giochi semplici dell’ infanzia; le strategie delle nostre mamme di arrangiarsi in periodi di enorme difficoltà, soprattutto, nell’ abbigliamento. Nella sua narrazione, prosa e lirica si sposano insieme attraverso un ritmo ondulare: la prosa diventa poesia e, viceversa, la poesia diventa prosa. Le persone che animano il racconto sono ormai tutte scomparse, ma l’ autrice riesce, in alcuni casi, con descrizioni simpatiche ed originali, non solo a farli rivivere, ma a renderli dei veri personaggi. Suggestive ed accurate, in particolare, sono le descrizioni dell’ambiente naturale e del paesaggio pugliese, abruzzese, e marchigiano: luoghi in cui l’autrice ha trascorso momenti della sua vita. Ostuni, Pescocostanzo e San Benedetto del Tronto si presentano in tutta la loro bellezza naturalistica e paesaggistica, con le loro caratteristiche urbane, folkloristiche, religiose, astronomiche e artigianali. Per Rione Trieste in Somma Vesuviana, in particolare, l’autrice manifesta un sentimento di affetto esclusivo in quanto il padre, dott. Luigi Dubbioso (1926 – 2004), nel 1955 creò in questo posto la sua prima farmacia. Molti ricordi, a riguardo, sono legati al luogo e alle persone: Giuseppina collaboratrice in farmacia; Mons. Giuliano Salvatore con un cuore pieno di Dio; Vincenzo il panettiere; la signora Lilina, moglie del macellaio; la signora Michelina del bar e tanti altri. Il vero protagonista, comunque, di questo racconto resta il cuore della stessa autrice, Fortuna Dubbioso, che – come conclude Andreana Angora – palpita in ogni frase, in ogni rigo, in ogni parola.