Da Il Mattino di oggi 26 marzo 2022
Bambini strattonati, trascinati sul pavimento dell’aula per i capelli, schiaffi in volto, sulle braccia al capo. Piccoli volti spaventati che a volte venivano afferrati e sbattuti con violenza sui banchi o sulla cattedra. Accadeva a Somma Vesuviana, nella scuola d’infanzia «Raffaele Arfè», ad opera di due maestre. Una di loro residente nella stessa Somma Vesuviana, l’altra in un paese limitrofo. I maltrattamenti, ai danni di alcuni bambini e bambine sono stati documentati nel maggio del 2019 tramite intercettazioni ambientali oltre che registrazioni audio e video grazie a dispositivi sistemati dopo le denunce dei genitori. Non furono i bambini a parlare, troppo piccoli per spiegare l’incubo in cui precipitavano ogni giorno. Ma il loro comportamento, unito a segni «sospetti», mise in allarme i genitori che si rivolsero alla stazione dei carabinieri di Somma Vesuviana. Le indagini e le misure cautelari successive furono compiute e applicate nel più assoluto riserbo, soprattutto per tutelare i bambini, nel frattempo c’è stato il rinvio a giudizio di entrambe le maestre, con decreto del gup Sebastiano Napolitano, e giovedì scorso è iniziato il processo. Difese dagli avvocati Alfonso Di Palma, Luigi Spadafora e Concetta Ambrosio, le imputate dovranno rispondere in concorso di disegno criminoso continuato. Dovranno anche difendersi, innanzi al giudice monocratico della sezione penale del tribunale di Nola Alessandra Zingales, dell’accusa di maltrattamenti contro familiari mossa loro dal sostituto procuratore della Repubblica di Nola Serena Onte e, solo una di esse, del delitto di percosse. I fatti risalenti al 2019, secondo la tesi della pubblica accusa, sono stati perpetrati in danno di bambini di tenera età che frequentavano il plesso De Matha della «Raffaele Arfè» e sono stati verificati mediante la predisposizione di sistemi di intercettazione ambientale tramite videosorveglianza, ad opera dei carabinieri della stazione di Somma Vesuviana, all’epoca dei fatti al comando di Alessandro Gambino. La prossima udienza è fissata per giovedì 31 marzo e vede la costituzione parte civile di tutti familiari dei bambini coinvolti, rappresentati dall’avvocato Ciro Del Grosso. Solo l’istruttoria dibattimentale farà luce sui fatti del 2019 ma le videoriprese in possesso dell’accusa girate dal 2 maggio al 7 giugno del 2019 ad insaputa delle maestre mostrerebbero scene agghiaccianti.