Somma Vesuviana. Si è spento il musicista Vito Ranucci.
Grave lutto per la città di Somma Vesuviana. E’ morto Vito Ranucci, Importante compositore, arrangiatore e saxofonista napoletano. La notizia si è diffusa nei giorni scorsi tramite i social network. Numerosi i commenti e messaggi d’addio di colleghi e amici. Ranucci viveva da tempo al Casamale, nel Centro storico della città di Somma. La sua carriera musicale è stata ricca di successi e di importanti collaborazioni. La musica di Ranucci era basata su una fitta rete di riferimenti extra-musicali, biografici, letterari, pittorici, trattati in modo da elevare la composizione musicale ad un rango poetico-filosofico. È considerato oggi tra i maggiori esponenti della scena “World” italiana, nonchè tra i più eclettici compositori della nuova generazione.
La carriera
Molto attivo nel mondo delle colonne sonore per il cinema ed il teatro, Ranucci ha collaborato con Mario Monicelli, Michele Placido, Giorgio Pasotti, Alessandro Haber. Il brano Cala ‘a sera, dopo la collaborazione con Monicelli, è stato pubblicato in svariate compilation, prodotto come singolo, programmato dai maggiori network italiani, e selezionato per il libro-cd Mario Monicelli (Cinedelic), tributo alla carriera del maestro del cinema, in una selezione di 20 tra le più belle musiche dei suoi circa 100 film, insieme a brani celebri di Nino Rota, Ennio Morricone, Nicola Piovani. Inoltre, Ranucci ha lavorato con il regista drammaturgo Renato Giordano in grandi produzioni come il Satyricon, rappresentazione teatrale in musica del testo di Petronio, con protagonisti Giorgio Albertazzi, Michele Placido e Maria Letizia Gorga, e in Amore e Psiche, rappresentazione teatrale in musica del testo di Apuleio con Peppe Barra e André DeLaRoche, di cui ha realizzato le colonne sonore.
I post d’addio dei colleghi
Dolore e commozione nel post di addio di Fabio Fiorillo: “Quando un grande artista, un eccellente musicista va via, con lui ogni suono e ogni parola si spegne. Tutto tace e sappiamo bene che quelle melodie straordinarie, che gli appartenevano, diventano mute. Sono stato tra i pochissimi fortunati ad averlo come dirimpettaio di casa e tra quelli che, ancor meno, vantavano la migliore energia che una piccola corte di un borgo potesse avere. Tutto in perfetta armonia. Caro Vito, con te non si è spenta solo la musica ma si è oscurato un faro importante per tutti noi. Null’altro che sconforto. Null’altro che grande dispiacere. Riposa in pace”.