Il patron della squadra di calcio che milita nella massima serie spiega le difficoltà di un settore pieno di contraddizioni e di problemi da risolvere
Sabato scorso ha stupito tutti il presidente del Pomigliano calcio femminile, Raffaele Pipola, imprenditore locale. Subito dopo la partita persa per 1 a 0 in casa contro la Sampdoria ha annunciato il ritiro della sua società dal campionato di serie A, in cui milita dalla stagione 2022-2023. Una decisione clamorosa scaturita dalla rabbia per l’arbitraggio del match. Ma c’è chi è pronto a scommettere che dietro questo colpo di scena ci sia dell’altro. Comunque ieri Pipola ci ha ripensato. Il presidente ha comunicato che il Pomigliano femminile rientrerà nel campionato e che la squadra domenica giocherà regolarmente contro l’Inter, a Milano. Il Pomigliano è penultimo in classifica, con appena un punto. Lo segue solo il Napoli, con 0 punti. Davanti alle due squadre partenopee ci sono otto compagini del Nord e la Roma capolista.
Presidente Pipola, nel calcio femminile c’è un divario tra Nord e Sud che non sembra frutto di un caso
“Purtroppo si, infatti il mio ritiro di sabato è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’arbitraggio della partita in casa con la Sampdoria è stato per noi assurdo e devastante. Abbiamo fatto ricorso. Comunque spero di aver fatto scuotere qualcuno. Subito dopo il ritiro c’è stata una forte pressione su di me. E alla fine ho deciso: rientriamo nel campionato. Domenica prossima la mia squadra sarà in campo contro l’Inter, a Milano”
Ma i problemi restano…
“C’è una situazione economica nel calcio femminile che non ci aiuta. I diritti televisivi sono poca cosa. Tutto si basa sugli sponsor e sui sostegni del governo, vale a dire i finanziamenti statali per la crescita del calcio femminile. Sono stati dati alle società anche fondi per le infrastrutture. Ma ovviamente ne poteva beneficiare solo chi ha investito su di esse, come Juve e Inter”
Su chi o cosa può contare il Pomigliano ?
“Io sono solo. Quest’anno ho fatturato quasi niente con le sponsorizzazioni, nemmeno mille euro. Ma se ci fosse la Lega Calcio femminile, come nel campionato maschile, le cose cambierebbero”
Cioè ?
“Il calcio femminile non ha una Lega. E’ stato deliberato di farla ma non è nata. La Lega è l’unico organismo che può regolare il meccanismo economico che ruota attorno al calcio. Non a caso tutte le società del calcio femminile volevano aderire alla Lega maschile. Nel frattempo c’è un divario tra il Nord e il Sud che si riverbera soprattutto sul calcio femminile oltre che su quello maschile. Vede, nel campionato femminile di serie A ci sono solo dieci squadre. Da Roma in su sette squadre si appoggiano anche alle loro corrispettive maschili, tranne il Como che però opera in un tessuto economico e sociale di sponsorizzazioni fiorente. Ma le due società restanti, il Pomigliano e il Napoli, non si possono appoggiare a nessuna corrispettiva maschile. Si trovano in un contesto economico e sociale che ha una mentalità molto diversa da quella del Nord. Qui nessuno vuole investire. Non c’è lungimiranza”
Come vengono distribuite le risorse ?
“Le distribuisce il Coni, che le gira alle federazioni. Ma dal Coni al calcio femminile non arriva niente perché non abbiamo la Lega. Se però si costituisse e potessimo attingervi la Lega maschile dovrebbe rinunciare a una piccola parte delle attuali entrate. Si tratta del danaro derivante dalle scommesse”
Che cosa si sta facendo in questa direzione ?
“I vertici stanno sollecitando le squadre maschili ad avere tutte una corrispondente femminile ma io credo che solo una Lega femminile possa salvare società come la mia , squadre che si trovano in contesti economici depressi”
Lei parla di contesti depressi. Eppure il Pomigliano si trova nella più grande area industriale del Mezzogiorno…
“E’ un’altra nota dolente. Si, è vero, è un paradosso. Ma qui da noi le cose vanno diversamente”
In che senso ?
“Dovrei parlare delle aziende e del territorio. Meglio stendere un velo pietoso”
Però da due anni non state giocando nello stadio di Pomigliano, il Gobbato. Siete costretti ad andare negli stadi vicini della provincia di Napoli…
“Il Gobbato è inagibile. Lo stiamo rimettendo a norma. Ma ci vogliono tempo e danaro…”