“Irregolarità formali ma non sostanziali”: i giudici del tribunale amministrativo hanno motivato così il respingimento della richiesta di Alessandro Cannavacciuolo di verificare oppure annullare l’esito delle consultazioni
Ricorso per la verifica o l’annullamento del voto alle elezioni regionali nei seggi di Acerra: il Tar lo ha respinto. I giudici del Tar Campania hanno rigettato per “infondatezza” il ricorso del candidato M5S Alessandro Cannavacciuolo, contro cui si erano costituiti in giudizio la figlia del sindaco di Acerra, Vittoria Lettieri (lista De Luca presidente), e Luigi Cirillo, anche lui dell’M5S, questi ultimi entrambi eletti in consiglio regionale. Nelle motivazioni della sentenza i giudici, in sintesi, sostengono che ci sono state irregolarità durante e dopo il voto nei seggi di Acerra ma che queste irregolarità sono state “formali e quindi non sostanziali”. A ogni modo Cannavacciuolo ha già annunciato che non si fermerà “perché i giudici non hanno accertato la verità dei fatti” e che farà “appello al Consiglio di Stato”. “Tra le irregolarità sostanziali – spiega Cannavacciuolo – che possano determinare l’annullamento del voto e che gli stessi giudici hanno elencato nella motivazione della sentenza ci sono proprio quelle irregolarità che abbiamo sottoposto, con tanto di prove documentali, all’attenzione del collegio giudicante. Per cui tutto ciò mi sembra un paradosso incredibile”. Alcune delle anomalie fatte notare dal ricorrente sono: voti verbalizzati ma alla fine non attribuiti, verbali fotocopiati e incollati sui registri originali privi di firma e timbri ministeriali e schede timbrate, firmate e non utilizzate che non corrispondono con il numero degli elettori e di cui, peraltro, non c’è più traccia. Sono sparite.