Può bastare così, con la sconfitta nel finale con l’Empoli, ogni attesa sarebbe solo deleteria. Siamo arrivati alla fine di una gestione tecnico-tattica nata male e solo raramente capace di esaltare le capacità dei calciatori.
Tra alti e bassi, momenti convincenti e altri meno, dopo il pareggio con l’Union Berlino e quest’ultima sconfitta, il Napoli di Garcia non ha mai veramente convinto. Eppure, con l’Empoli, di occasioni ne ha avute il Napoli. Berisha si esalta, il Napoli non la chiude, e subisce nel finale una prodezza di Kovalenko. E in questa partita il mister conferma le sue stranezze. La formazione iniziale sorprende, così il modulo, e le assenze di Kvara e Zielinski. Un turnover prima della pausa non ha senso. E questa sconfitta conferma un Napoli con grandi individualità, non amalgamate bene dal proprio allenatore. Il Napoli è in silenzio stampa.
Può bastare così. Anche se in ritardo, è arrivato il momento di decisioni estreme, l’esonero. Il proseguo diventa ancora più incerto, il futuro di questa stagione potrebbe continuare ad essere ancora altalentante, perché incollare i cocci potrebbe risultare difficile. Ma l’obiettivo è limitare i colpi, facendo nuove scelte.
Leggo dei soliti lamenti eccessivi che incolpano De Laurentiis per quanto stiamo vivendo. Sono d’accordo, perché è lui che decide, la scelta tecnica è stata la sua, le responsabilità sono le sue, e a lui toccherà risolvere i problemi. Ma non accetto sentire chi non lo elogia per la vittoria dello scudetto, non è onesto. Se gli va data la responsabilità delle scelte sbagliate, gli va dato il giusto merito per le ottime scelte fatte negli anni, di quelle giuste, sia chiaro. Gli vanno fatti i complimenti per la scelta di Spalletti, ci ha creduto. Gli va dato merito di aver trovato Kim, Kvara e Osimhen. Gli va dato il giusto merito, perché tutte quelle sue scelte giuste hanno portato all’agognato scudetto.
Ma ora? Non mi voglio ripetere, ma le ultime scelte del presidente hanno penalizzato quanto fatto l’anno scorso. Presidente, ora tocca a lei porre rimedio, per traghettare il Napoli verso una ritrovata consapevolezza di sé, per poi pianificare un nuovo futuro. Può bastare così.