Personalità che hanno dato lustro a Sant’Anastasia: Padre Cristoforo Bove (1948 – 2010)

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Padre Cristoforo era un fratello francescano minore che sapeva vestire, quando voleva, anche i panni del fratello maggiore. Sorrideva, accoglieva, consigliava, guidava, ammoniva; indirizzava tutti sempre verso traguardi più alti e più grandi di lui.

Era un uomo sincero e saggio che seguiva con attenzione e con partecipazione il colloquio con l’anima.  Il Signore lo aveva colmato di doni e lui ne era cosciente; era un uomo religioso che sprizzava gioia da tutte le parti. La sua era una gioia semplice e a volte tormentata, ma sempre aperta e condivisa con i fratelli e le sorelle che il Signore Gesù metteva sulla sua strada. Così lo ricorda, emozionato, Padre Gianfranco Grieco dei Frati Minori Conventuali durante una delle sue interviste.

Fra Cristoforo, all’anagrafe Gennaro, era nato il 21 luglio 1948 a Sant’Anastasia da Francesco e Rosaria Maione. Non lontano dalla propria casa vi era la parrocchia di S. Maria La Nova, dove il giovane iniziò a conoscere e ad amare la figura mistica di San Francesco d’Assisi attraverso le predicazioni spirituali dell’epoca, come riferisce il suo amico di infanzia Raffaele Nappi, che tra l’altro ricopre la carica di presidente della Milizia Immacolata della Campania.

Dopo aver frequentato la scuola media tra a Ravello e Nocera Inferiore, frequentò il ginnasio a Portici. Un anno di noviziato presso il convento di San Francesco nella Piana di Folloni a Montella, e subito dopo, dal 1966 al 1969, gli studi liceali nel suo paese natale presso il mitico liceo classico Padre Gregorio Rocco. Completò, successivamente, i suoi studi di filosofia e teologia presso la Pontificia Facoltà  Teologica di San Bonaventura Seraphicum a Roma. Fu ordinato sacerdos in aeternum a Sant’Anastasia nella parrocchia di Sant’Antonio di Padova il 4 ottobre 1976 dal Vescovo di Nola Mons. Guerino Grimaldi (1916 – 1992).

La sua spiritualità – continua Padre Grieco – era robusta e rocciosa. Cristo e Francesco in lui camminavano sempre insieme. Era stato educato a coniugare questo rapporto cristologico – francescano sin dalla tenera età, quando lasciò il collegio serafico di Ravello. Gli studi per Padre Cristoforo continuarono ancora: Licenza in Teologia al Seraphicum e Laurea in Storia Ecclesiastica medievale alla Pontificia Università Gregoriana. Dal 1976 al 2010 dimorò prima presso il convento della Vigna Antoniana alle Terme di Caracalla di Roma e poi presso il convento – parrocchia dei Santi Silvestro e Dorotea a Porta Settimiana in Trastevere, come collaboratore parrocchiale.

Padre Bove sapeva di essere circondato dalla stima e dall’affetto di migliaia e migliaia di persone. Aiutava tutti con discrezione e nel silenzio più assoluto. Non amava presentarsi come protagonista, continua Padre Gianfranco. Prima Consultore e poi Relatore della Congregazione delle Cause dei Santi, Bove fu, dapprima, ordinario di storia della Chiesa alla Pontificia Facoltà Teologica di San Bonaventura in Roma e successivamente docente all’Università Gregoriana e all’Antonianum. Fu membro della Deputazione di Storia Patria in varie regioni e curò, tra tante altre, la causa di beatificazione e canonizzazione di San Pio da Pietralcina e della beata svedese Elisabetta Hesselbald.  A proposito di San Pio: il 7 dicembre 1990, Padre Bove in qualità di relatore iniziò a scrivere la positio, ossia il testo base al quale si chiederà al Papa la beatificazione del Venerabile Santo di Pietralcina. I quattro volumi furono consegnati in Vaticano il 15 dicembre 1996. La sua cultura era vasta quanto il suo mondo. Si interessava di tutto e di più e di tutti coloro che potevano offrirgli lì occasione per fare analisi, per approfondire, per discutere, per apprendere. Scrisse, infatti, di storia ecclesiastica e di francescanesimo, avendo all’attivo una ventina di opere in volumi e numerosi interventi di dizionaristica nazionale e internazionale. Famosa, nel paese natale, è rimasta la sua opera Un convento francescano del XV secolo a Sant’Anastasia pubblicato nel 1979, che non solo affronta con accuratezza la presenza francescana nel Regno di Napoli, ma svela numerosi aneddoti legati alla vita della piccola cittadina alle falde del Monte Somma. Conosceva benissimo le lingue antiche della Chiesa e possedeva, inoltre, un buon corredo di quelle moderne. Umanità, spiritualità e cultura non erano in Padre Bove delle traiettorie sconnesse e se stanti. Tutte insieme – conclude Padre Gianfranco Grieco – formavano l’unico corpus della sua personalità umana, storica, culturale, francescana e mariana. Padre Cristoforo venne a mancare alle ore 5:10 di lunedì 4 ottobre del 2010 al Policlinico Gemelli. L’esequie fu celebrato nella Basilica di San Pietro in Roma. Il rito fu presieduto da Sua Ecc. Mons. Angelo Amato, prefetto della Congregazione per la Causa dei Santi, alla presenza di altri sei vescovi e di quasi centotrenta sacerdoti concelebranti. I suoi resti riposano, attualmente, nel cimitero comunale di Sant’Anastasia.