Parco Nazionale del Vesuvio, intervento di soccorso sul Monte Somma

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Discesa dei soccorritori con la barella lungo il sentiero del "Ciglio"

Nuovo importante intervento del Soccorso Alpino (CNSAS), coadiuvato dal CAI, Soccorso Montano, Protezione Civile di Somma Vesuviana “Cobra 2” e FIE NTV durante la Vesuvio Sky Matathon.

Ieri pomeriggio sui Cognoli di Sant’Anastasia, alta cresta di roccia vulcanica del Somma, è stato necessario l’intervento del CNSAS coadiuvato dal CAI, dal Soccorso Montano di Giffoni Valle Piana e FIE Napoli Trek Vesuvio, presenti lungo il percorso per la sicurezza della competizione Vesuvio Sky Marathon.

Nella fase finali (ore 15.30) dell’annuale competizione della Vesuvio Sky Marathon, il trail che vede centinaia di atleti provenienti da tutto il mondo cimentarsi sulle alture vesuviane; Vincenzo, un sessantacinquenne di Pianura esperto di maratone trail, collassava lungo il tragitto. Pronto l’intervento del CNSAS e gli altri volontari presenti che organizzavano il soccorso richiamando rinforzi da là dove non ce n’era più bisogno per l’avvenuto passaggio degli atleti.

Fondamentale l’intervento del Defender di “Cobra 2” che trasportava in tempi rapidissimi i volontari da Ottaviano a Somma, e soprattutto lungo l’accidentato sentiero che porta fin sopra la “Traversa” da dove a piedi si sono congiunti con l’attrezzatura necessaria con chi vigilava l’atleta.

Per fortuna Vincenzo dava segni di ripresa ed era cosciente ma era fortemente spossato e disidratato e per questo, vista anche l’età, si è deciso di montare la barella per portarlo giù a valle, a Santa Maria a Castello, dove lo attendeva l’ambulanza del “118”, in precedenza allertata dallo stesso CNSAS. L’angusto tragitto che dal Ciglio (Punta Nasone 1.132 m.slm.), dove lo si era nel frattempo condotto a piedi dai Cognoli di S.Anastasia, è un sentiero di montagna è non è stato facile portare giù l’uomo in barella, ma l’unione ha fatto la forza e, giunti alla “Traversa” lo si è caricato sulla Panda del CNSAS ed è stato più facile portarlo a valle e consegnarlo alle cure dei sanitari che ne hanno costatato la disidratazione e provveduto nel rimetterlo in sesto.

Tutto è bene quel che finisce bene e una pregevole manifestazione come quella della Vesuvio Sky Marathon quest’anno ha avuto anche il suo nobile epilogo. Resta l’amaro in bocca nel costatare che c’è chi invece di tacere non può fare di meglio che criticare, dimenticando il fatto che chi interviene, non solo lo fa con cognizione di causa, ma lo fa a suo rischio e pericolo, gratuitamente e volontariamente e se qualcuno vuole per forza stare al centro dell’attenzione per fare il simpatico, lo facesse altrove e non mentre i volontari operano per salvaguardare la salute altrui.