
La situazione del palazzetto dello sport Fritz Dennerlein, in via delle Repubbliche Marinare, nel quartiere di Barra a Napoli è a dir poco incresciosa; là dove lo sport dovrebbe aiutare le giovani generazioni a crescere in maniera sana e sicura, troviamo invece un luogo insalubre e pericoloso.
Non sappiamo se il Centro Ester di Barra, rinomata società sportiva attiva in una zona tutt’altro che ridente, voglia ampliare il settore nuoto perché di questo passo, al Fritz Dennerlein in via delle Repubbliche Marinare, si rischia che basket e pallavolo diventino pallanuoto, facendo concorrenza all’annessa piscina. Infatti a causa del deterioramento del manto bituminoso del tetto, tutti gli eventi sportivi da indoor diventano manifestazioni all’aperto, in campo come sugli spalti. Vere e proprie pozzanghere si creano durante e dopo i forti acquazzoni rendendo scivoloso il parquet e inospitali gli spalti.
Purtroppo però non si tratta di un semplice disagio, a detta di un gruppo di genitori firmatari di una lettera di denuncia al Centro Ester e al comune di Napoli, rispettivamente gestore e proprietario dell’immobile. Oltre all’impraticabilità del campo per l’acqua, i genitori lamentano il lento ma inesorabile deteriorasi delle vernici che con l’azione erosiva dell’acqua crea un pulviscolo nocivo soprattutto per chi pratica l’attività sportiva in quel luogo. Purtroppo, anche col bel tempo, i detriti continuano a cadere sul terreno di gioco e rendono ulteriormente scivolosa la superficie.
È vero che lo sport aggrega e mai, in un quartiere come quello di Barra, serve l’azione socializzatrice del Centro ma perché in cambio farsi male e mettere a repentaglio la propria salute? In effetti il problema di fondo sta nel fatto che gli eventi atmosferici degli ultimi anni hanno letteralmente smantellato la guaina d’asfalto che ricopriva il vasto tetto della struttura e la spesa per la sua copertura non è indifferente e pare che ammonti a svariate migliaia di euro.
Rimane la perplessità del fatto che una struttura come quella del Palazzetto, relativamente recente e risalente al 1990, debba pian piano decadere per la mancanza di opere che da ordinarie quali avrebbero dovuto essere, col passare del tempo, sono diventate straordinarie e per questo ulteriormente procrastinate. Inutile sperare che il Centro Ester contribuisca alla riparazione, visti i contenziosi aperti con i suoi tanti dipendenti, sia del settore medico che di quello sportivo, ma almeno l’interesse e la mediazione con il comune sarebbero non solo leciti ma opportuni e necessari visto lo stato delle cose.
Il nostro timore è sempre quello che oltre alla brutta figura con chi ci visita, il rischio sia quello di mettere a repentaglio la salute dei tanti giovani che quotidianamente si allenano nell’imponente struttura napoletana. Non aspettiamo quindi l’irreparabile a noi non piace essere cassandre ma persone attive.