Napoli – Roma (Lezione 42), e l’inversione della freccia del tempo

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Preambolo. Il calcio ci ha insegnato che possono accadere cose impossibili, portandoci da stagioni da record ad un ammutinamento inspiegabile, e nel piccolo delle ultime settimane, “dalle stelle alle stalle” di Atalanta – Napoli, dopo un filotto di vittorie recenti. Ma il Napoli ha saputo invertire la freccia del tempo. In fisica la “freccia del tempo” indica la direzione temporale univoca dei processi fisici. Secondo il secondo principio della termodinamica, detto anche legge dell’entropia, i processi macroscopici seguono una specifica direzione temporale, tendono spontaneamente a stati di entropia maggiore, e cioè stati con disordine maggiore (mi riferisco ovviamente a sistemi isolati). Un blocco di ghiaccio tenderà a fondersi col tempo se lasciato libero. Già in passato ne ho scritto (ad esempio in Fiorentina – Napoli (Lezione 1), una vittoria entropica).

Copertina_Napoli-Roma_19-20Partita. E così il Napoli ha ristabilito la sua freccia del tempo, dopo l’incidente di Bergamo. Affronta una buona Roma, che rende la vittoria ancora più soddisfacente. Difese alte, e pericoli per il Napoli in contropiede e dai cross laterali. Ma il Napoli è più deciso, cerca di superare la difesa alta avversaria. Arriva vicino al gol con le perle di Zielinski e Fabian, e l’incornata di Milik (ennesimo legno). Ma bisogna attendere il secondo tempo per il gol. Il fraseggio conduce gli azzurri alla rete, cross di Rui e sfrecciata di Callejon, bentornato. Ma il Napoli è ingordo, concede ripartenze, non gestisce bene Mkhitaryan, e subisce un gol da evitare. Si susseguono i cambi, il Napoli è più convincente, e arriva anche il raddoppio, grazie ad una perla da Pinturicchio di Insigne. Vittoria meritata. Per chi avesse dei dubbi, i numeri parlano chiaro: sono 21 tiri contro i 9 avversari, 10 nello specchio contro i soli 3 della Roma, oltre ad un tondo 60% di possesso palla per gli azzurri e le parate di Pau López.

Conclusioni. Il Napoli ritorna sui suoi binari, ristabilisce la sua freccia del tempo, il naturale evolversi dei processi fisici. Questa volta non mi riferisco a stati disordinati e caotici, ma alla ripresa del proprio ordine delle cose. Il nuovo Napoli di Gattuso, non privo di limiti, ma anche con tanti pregi, inverte la sua freccia del tempo. C’è ancora da fare, teniamo puntata la freccia e scocchiamola verso la vetta.