C’è bagarre politica in città, e questo si ripercuote inevitabilmente anche sulla vita della comunità: faide interne, consiglieri alla loro prima elezione che vogliono diventare assessori, assessori che rischiano di perdere il loro “posto” nella giunta dopo neanche sei mesi (la prospettiva era almeno di due anni) e, dulcis in fundo, candidati non eletti, ma molto votati, e non candidati in odore di santità che guardano con interesse allo sviluppo della situazione, magari al fine di potersi accomodare in consiglio. Senza contare che le forze di governo stanno ancora discutendo animatamente per assegnare il fatidico settimo assessore della giunta comunale. Non si parla ancora di crisi, ma è indubbio che l’orizzonte (di comprensione reciproca) non sia radioso e allora viene da pensare che a Marigliano la crisi politica sia soprattutto sistemica e culturale.
Tutto questo sembra non avere molto a che fare con la querelle sulle strisce blu che si è sviluppata negli ultimi giorni, e invece un (neanche troppo) sottile collegamento esiste. Lo scorso 12 marzo il presidente di Aicast Marigliano, Giuseppe Bonavolontà, candidato tra le fila del PD alle ultime elezioni amministrative, aveva protocollato una richiesta finalizzata alla sospensione della sosta a pagamento: l’istanza dell’associazione che rappresenta le imprese era stata anticipata anche dal consigliere di minoranza Sebastiano Guerriero nel corso della recente assise pubblica del 10 marzo. Tuttavia la richiesta non è stata accolta dall’ente comunale e questo ha portato Bonavolontà a formalizzare un secondo atto il 16 marzo, con il quale ancora una volta sollecitava il comune a prendere l’iniziativa, sottolineando come “l’inerzia sia infruttuosa in questo delicato momento storico”. La pagina Facebook di Aicast Marigliano ha sottolineato come la decisione sia stata presa “in base alla volontà degli esercenti cittadini che stanno ulteriormente risentendo delle restrizioni dovute alla zona rossa attualmente in vigore”: a quanto pare il presidente Bonavolontà non era nemmeno d’accordo, ma come ha scritto in un commento “la maggioranza ha voluto così, fare associazione significa prendere decisioni tutti insieme”.
Oggi arriva anche il punto di vista di MIA Confcommercio Marigliano, l’associazione dei commercianti impegnata da anni sul territorio. “Diversamente da quanto ha voluto chiedere un’altra associazione di categoria del territorio, l’associazione MIA Confcommercio ritiene che questo intervento non sia assolutamente utile ed opportuno in questo momento”, afferma il presidente Domenico Tomo.
“Non va assolutamente sospesa la sosta a pagamento. A differenza dello scorso anno, oggi la maggior parte delle attività commerciali sono regolarmente aperte, compresi i bar che nel primo lockdown era tutti chiusi. La sospensione del pagamento delle aree parcheggio riporterebbe a una sosta selvaggia nelle aree blu, privando di spazi quei pochi clienti motivati agli acquisti sul nostro territorio”, prosegue Tomo.
“L’occupazione della aree parcheggio senza limiti di tempo e senza alcuna sanzione riporterebbe indietro nel tempo la città, arrecando un danno ulteriore alla crisi profonda che il commercio sta affrontando da tempo, già prima della pandemia. Le iniziative che invece l’associazione MIA ha inteso portare all’attenzione sono piuttosto ristori e indennizzi, attraverso la sospensione e l’annullamento della TARI del 2020 e del 2021, oltre agli indennizzi per i lavori di riqualificazione di Corso Umberto I iniziati a marzo 2019 e terminati a luglio 2020”, sottolinea il presidente della Confcommercio mariglianese.
“Chiediamo azioni utili e concrete che possano dare sollievo nel presente e fiducia nel futuro, come hanno inteso fare anche i comuni limitrofi, e non interventi effimeri e soprattutto ulteriormente dannosi per il commercio locale”, conclude Domenico Tomo.
Sulla stessa lunghezza d’onda sembrerebbe essere anche il Comandante della Polizia Muncipale, Emiliano Nacar, che non ha rilasciato dichiarazioni ma che fa notare come in questo periodo, a differenza dei mesi di lockdown dello scorso anno, la mobilità sia piena e dunque uno strumento di controllo come le strisce blu possa contribuire a regolare la situazione in città, nonostante la zona rossa.
Critico anche l’ex assessore Giovanni Ricci che scrive ad Aicast: “Fate proposte contro voi stessi, trovare il posto auto libero nei pressi del negozio credo sia necessario per un’attività commerciale”.