Il consiglio comunale dello scorso 10 marzo ci consegna almeno tre immagini eloquenti, una positiva e due ben poco edificanti. Per una volta iniziamo dalle buone notizie: i consiglieri, all’unanimità, hanno votato a favore della proposta di concedere la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, detenuto in un carcere egiziano da oltre un anno. L’iniziativa, portata in pubblica assise dal consigliere PD Peppe D’Agostino, su sollecitazione dell’Associazione Oltremarigliano che a sua volta aveva raccolto lo spirito del progetto “110 città con Patrick” lanciato dall’organizzazione no profit GoFair, ha incontrato l’approvazione di tutte le anime politiche che compongono l’assemblea.
Di conseguenza, da mercoledì il giovane Zaki è cittadino onorario di Marigliano, che così facendo diventa la trentanovesima comunità italiana ad accoglierlo (ora siamo arrivati a 41). Non è dato sapere se quanto fatto servirà davvero ad accelerare la liberazione di Patrick, verosimilmente tenuto in scacco anche come pedina nell’intrigo Regeni, ma sicuramente quanto avvenuto l’altra sera rappresenta un momento prezioso per la comunità mariglianese e soprattutto per la sua politica, impegnata a riabilitare la propria immagine dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’ex sindaco Carpino e non solo. Per una volta, insomma, si parla di Marigliano per nobili motivi, dopo i tanti, troppi inciampi che ne hanno caratterizzato la recente narrazione: dallo scandalo dei dipendenti comunali assenteisti a quello del Giudice di Pace, solo per citare gli eventi più famigerati.
Bello anche il momento iniziale dell’assemblea che ha visto alcuni consiglieri (oltre al sindaco) esprimere vicinanza e sostegno all’ex primo cittadino di Brusciano, Peppe Montanile, sfiduciato dalla quasi totalità del suo consiglio comunale mentre era dal Prefetto ad apprendere la notizia di essere sotto scorta per minacce di stampo camorristico. A sostituire il sindaco ora c’è Roberto Esposito, viceprefetto e nuovamente commissario straordinario, ruolo che ha rivestito anche a Marigliano tra agosto e settembre 2020.
Tuttavia, come dicevamo, l’ultimo consiglio comunale non ha offerto solo momenti edificanti, anzi. Durante la discussione sulla modifica del regolamento della sosta a pagamento, il Comandante della Polizia Municipale, Emiliano Nacar, in collegamento da remoto ha testualmente ammesso che “l’appalto per le strisce blu è talmente carente, nel suo capitolato, che ho dovuto annullarne una parte”. Non solo, Nacar ha anche aggiunto che “ci scontriamo con un appalto che è lacunoso, privo di alcuni requisiti, e le richieste che mi arrivano da alcuni cittadini cozzano, per la verità, con quanto emerge dalla discussione dei consiglieri”. Secondo il Comandante “i cittadini vogliono parcheggiare nelle aree (dei residenti) e non gli è consentito perché il capitolato è vuoto, è vuoto tecnicamente”. Un j’accuse – contro ignoti – formulato con toni anche severi che fa emergere un preoccupante livello di incompetenza, al quale avevano cercato di mettere già una toppa gli amministratori nel 2018: tentativo al quale è chiamato anche l’attuale giunta comunale.
A rincarare la dose era intervenuto, già precedentemente, il consigliere di maggioranza Franco Canzerlo, il quale aveva sottolineato il bisogno inderogabile di effettuare verifiche sull’azione di governo locale, magari inserendo tra gli ordini del giorno anche una sorta di “controllo qualità” delle promesse esplicitate nei mesi della campagna elettorale. Dice infatti l’avvocato Canzerlo: “Mi sarei aspettato almeno una verifica del programma politico che siamo tenuti a portare avanti. Siamo andati nelle case della gente a proporre delle cose e sarebbe il caso di verificare punto per punto se queste cose sono state affrontate, già realizzate o se sono ancora in itinere”. Ma il punto nodale dell’intervento del consigliere, che fa il paio con la nettezza delle parole del Comandante Nacar, riguarda la sottolineatura della richiesta pressante che arriva dalla cittadinanza in merito alla necessità di migliorare i servizi di pulizia e di igiene urbana. “Questo non vuole essere un appunto a nessuno” – ha tenuto a specificare l’avvocato Canzerlo – “Però è anche giusto che chi ha degli incarichi e chi ha delle responsabilità si assuma l’onere di portare alla città un segno tangibile di un’attenzione particolare ai bisogni primari di questa città”.
Dunque, nomi non ne sono stati fatti, però è indubbio che al momento nella giunta sia presente anche un assessorato all’ecologia ed è chiaro il riferimento alle responsabilità di quello specifico ruolo. Se ne ricava che il filo rosso dei due interventi succitati diventa un certo livello di incompetenza che contraddistingue la gestione della cosa pubblica mariglianese, un prezzo che i cittadini si ritrovano a dover pagare da troppo tempo (oltre alle tasse per servizi quasi inesistenti): queste sono anche e soprattutto le conseguenze di scelte politiche a dir poco infelici, come quella di confermare nel medesimo ruolo chi aveva già fallito negli anni precedenti.
In un’azienda privata nessun dipendente o responsabile verrebbe riconfermato dopo una prestazione o una gestione palesemente fallimentare: perché questo deve accadere nelle istituzioni pubbliche?
E allora, nel giorno del suo compleanno l’augurio migliore che possiamo fare al sindaco Jossa è di avere coraggio e operare scelte nell’esclusivo interesse dei cittadini, anche se rischiano di minare il delicato equilibrio politico che tiene in piedi l’attuale maggioranza. È tempo che si spalanchino le finestre per favorire un ricambio (anche) generazionale che sappia riconoscere i giusti valori quali meritocrazia e competenza, lasciando finalmente fuori dai giochi chi fa il bello e cattivo tempo da trent’anni. Anche perché intanto la città lentamente muore.
A tal proposito, l’invito che invece rivolgiamo alla cittadinanza è quello di prendere finalmente in mano le redini della situazione, muovendo dal basso con nuove iniziative civiche e politiche che siano in grado di offrire nuova linfa alla vita pubblica della comunità. Tutti ormai guardiamo alla gestione eccellente del sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, ed è proprio da lì, dal suo movimento “FreeBacoli” che arriva una grande opportunità: il lancio della “Rete dei Comuni Free”, alla quale hanno già aderito grandi centri come San Giorgio a Cremano, Casoria, Giugliano e Melito di Napoli, che ha l’obiettivo di diffondere uno spazio aperto di partecipazione e di democrazia dal basso, capace di penetrare nei territori. L’invito è aperto a tutti coloro che vogliano avvicinarsi, coinvolgendo la propria comunità, quindi perché non interessarsi e prendere per mano il futuro del territorio di residenza, forgiandone il destino?
Insomma, a quando “FreeMarigliano”?