Oggi pomeriggio, alle ore 18, è previsto un flash mob di protesta organizzato da M.I.A., la confcommercio mariglianese, e dai commercianti che a essa fanno riferimento, ma non solo probabilmente. Il disagio e la crisi mordono più che mai e in questi giorni a montare è anche un po’ la rabbia, generata dalle più recenti disposizioni del governo centrale in materia di misure atte a contrastare il contagio da Covid19, ormai irrefrenabile purtroppo.
Tuttavia, come assicurano i promotori dell’iniziativa, si tratterà di una protesta assolutamente pacifica: i Carabinieri sono in allerta, soprattutto per misure di prevenzione, ma quella che avrà luogo questa sera sarà un’azione svolta con il fine di sottolineare la presenza di chi lavora e oggi è in grave difficoltà. Appuntamento alle ore 17:45 in piazza Municipio, giusto sotto le finestre del municipio, per una sorta di performance che ha il sapore della denuncia e del grido di aiuto: alle 18 in punto tutti gli esercenti chiuderanno i loro negozi e lasceranno rimbalzare nell’etere il suono degli allarmi, in segno di protesta.
All’iniziativa dovrebbe partecipare anche il sindaco Jossa che pare abbia dato piena disponibilità e solidarietà.
“Il Covid non può essere un alibi per chi non sa governare”, fanno sapere dalla Marigliano Imprenditori Associati.
Abbiamo interpellato proprio il presidente e il vice presidente di M.I.A. Marigliano, Domenico Tomo e Giovanni Leonessa, per sentire dalla loro viva voce il tormento vissuto in questi giorni difficili, a un passo da un nuovo lockdown che potrebbe significare la morte commerciale di una intera comunità. Un rischio da scongiurare e per cui si auspica un dialogo maggiore tra le parti.
Guarda il video delle interviste.
“Chi ci ucciderà: il Covid o la crisi economica? La pandemia ha tante facce e non si muore solo di Covid ma anche di scelte sbagliate che metteranno in ginocchio le speranze di tutte le attività produttive. Nessuno si salva da solo ma tutti insieme possiamo invece risollevarci restando uniti contro la scelta del governo di limitare il nostro orario di lavoro”, dichiarano i commercianti.