Marigliano/Mariglianella, cambio di passo nella vicenda Agrimonda: arrivano i commissari ad acta

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Lo aveva annunciato nelle settimane scorse il Difensore Civico della Regione Campania, l’avvocato Giuseppe Fortunato, e alla fine è successo: sono stati nominati i commissari ad acta per i comuni di Mariglianella e Marigliano, chiamati a effettuare interventi urgenti di messa in sicurezza nell’area dell’ex sito Agrimonda, in attesa di caratterizzazione e bonifica da venticinque anni.

Con il decreto n. 25 protocollato lo scorso 14 luglio, il Difensore Civico, ossia l’organo che ha il compito di tutelare il cittadino da possibili abusi del potere amministrativo, ha stabilito che gli avvocati Antonino Galletti (attuale presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, il più grande d’Italia) e Isabella Luciani diventino commissari ad acta rispettivamente presso il Comune di Mariglianella e il Comune di Marigliano. Il loro arrivo si concretizza in seguito all’invito formulato da Giuseppe Fortunato il 3 giugno scorso, quando ha ulteriormente sollecitato a intervenire i sindaci del territorio sul quale l’ex sito Agrimonda insiste: dopo numerose segnalazioni e richieste si chiedeva ancora una volta di realizzare idonee misure di tutela dell’ambiente e della salute pubblica, attivando la messa in sicurezza raccomandata anche da ARPAC nel maggio del 2019.

Ora, in virtù dell’art. 136 del T.U.E.L. (Testo Unico degli Enti Locali) che recita “Qualora gli enti locali, sebbene invitati a provvedere entro congruo termine, ritardino o omettano di compiere atti obbligatori per legge, si provvede a mezzo di commissario ad acta nominato dal difensore civico regionale, ove costituito, ovvero dal comitato regionale di controllo”, vengono ufficialmente nominati i commissari. I due professionisti sono chiamati a realizzare idonee misure di tutela e di messa in sicurezza, eliminando del tutto le esalazioni maleodoranti e ogni fonte di pericolo, ai sensi dell’art. 54 comma 4 del decreto legislativo 267 del 2000.

Gli avvocati Galletti e Luciani avranno ora a disposizione 60 giorni di commissariamento, a spese degli stessi Comuni, per portare a termine quanto indicato dalla legge: a tal fine il Difensore Civico auspica la massima collaborazione da parte dei primi cittadini, dei segretari comunali e dei dipendenti.

Come dimostra l’immagine, entrambi le città dell’area nolana sono coinvolte nell’emergenza che è ambientale ma che mette anche a rischio la salute dei cittadini. Tra l’altro, sia a Mariglianella che a Marigliano sono in programma le elezioni comunali, previste per settembre: ciò significa che entro la fine di luglio verosimilmente scadrà anche la proroga ricevuta a causa dell’emergenza Coronavirus, ed entrambe le amministrazioni esauriranno ufficialmente il proprio mandato, in attesa delle urne. Il sindaco di Marigliano, Antonio Carpino, è ufficialmente ricandidato alla carica, mentre pare che il primo cittadino di Mariglianella, Felice Di Maiolo, non si ripresenterà alle amministrative per puntare dritto alla Regione: la stessa Regione (Campania) che secondo il sindaco avrebbe tutta la competenza che il suo Comune al momento invece non ha. Motivo per cui il Difensore Civico ha ritenuto la situazione emergenziale di Agrimonda essere bloccata da un conflictus competentiae negatae ossia da un conflitto negativo di competenza, detto volgarmente “scaricabarile”.

Nel frattempo la calda stagione avanza e, nonostante il recente intervento di pulizia e intervento degli addetti inviati sul luogo dalla Regione Campania, i lezzi maleodoranti non si attenuano (talvolta dipende esclusivamente dalle condizioni climatiche), il terreno adiacente con le diffuse erbacce che potrebbero alimentare un pericoloso incendio non viene manutenuto nonostante un’ordinanza comunale, lo screening annunciato non è mai stato fatto e i soldi che si sarebbero potuti investire per l’acquisto e l’installazione di una centralina di monitoraggio verranno ora adoperati per pagare il commissariamento.

C’è tutto questo e molto altro ancora nell’amarezza e nello sconforto di Ciro Tufano, residente combattivo ma solo, abbandonato da istituzioni e concittadini, il quale fa anche notare come a poche decine di metri dal sito ex Agrimonda pare sia in fase di costruzione una nuova struttura dell’Alma Center: un centro medico che sta  per nascere su un terreno le cui falde acquifere risultano inquinate, stando almeno alle analisi effettuate da ARPAC. Non è un caso, infatti, se i pozzi della zona sono interdetti da due ordinanze firmate dal sindaco di Mariglianella e operative da oltre un anno, appunto in attesa di rilievi scientifici più sostanziati e informazioni chiare relative alla pericolosità di quel che si respira nei pressi del deposito di fitofarmaci andato in cenere nel lontano 1995.