Molte persone però considerano lo sport un puro svago, qualcosa di cui si può fare anche a meno, un mero intrattenimento non di vitale importanza. Eppure sport non è solo la squadra di calcio che vince il campionato, il tennista famoso che trionfa al Roland Garros, il pilota di Formula 1 che vediamo in TV. È un mondo fatto di persone che mettono a disposizione degli altri la propria professione e le proprie conoscenze tecniche, pensiamo ai preparatori atletici, agli allenatori, agli istruttori, ai maestri, ai fisioterapisti, ai gestori di strutture che danno lavoro a questi professionisti. Tutte queste categorie che purtroppo spesso cadono nel dimenticatoio, appartengono a quella fascia di professioni che sono oggi tra le più colpite a causa delle restrizioni del covid-19, come il mondo dello spettacolo con teatri, cinema e rappresentazioni artistiche di ogni genere.
Non si tratta di fondi perduti da mettere a disposizione, di soldi da dare a chi gestisce una palestra, si tratta di considerare lo sport alla pari delle altre attività se non addirittura più importante.
C’è chi ha potuto lavorare da casa attraverso delle piattaforme specifiche, riuscendo a non abbandonare per altri mesi i propri clienti. È il caso di “FisioSport” palestra situata a Camposano gestita e creata dalla fisioterapista Carmen Foglia. “Alcuni corsi online sono fattibili nel nostro caso e risultano essere preferiti da alcune persone che non sarebbero venute in struttura in un momento del genere” spiega Carmen, che poi ci tiene a precisare che “i clienti partecipano attivamente alle lezioni online, si collegano alla piattaforma e lavorano duramente per continuare a sentirsi bene, ma è ovvio che sia molto diverso dalla presenza in struttura.” In questo periodo le palestre sono state chiuse(mentre i parrucchieri erano aperti) nonostante questi professionisti si occupino di sport che è sinonimo di movimento e dunque di salute e prevenzione. Carmen parla anche dell’essere una fisioterapista: “La ginnastica posturale serve per curare patologie più o meno gravi, se un paziente smette all’improvviso come è accaduto a molte persone in questo periodo, parte del lavoro svolto per interi mesi va perso. In più, chi ha patologie per cui serve il lavoro di un fisioterapista, spesso si sente in trappola nel proprio corpo a causa di una patologia che è propria del fisico ma che spesso riflette anche la mente.” Da un punto di vista psicologico non è facile interrompere una terapia dal nulla: dopo mesi e mesi di lavoro, di sacrificio e di miglioramenti all’improvviso ci si ritrova di nuovo con i soliti dolori fisici perché le palestre e tutte le attività di questo genere, a quanto pare, non sono considerati beni primari. Come il parrucchiere, probabilmente.
“Non si tratta di ricevere o meno soldi dallo stato, non è questa la cosa più importante. Si tratta di poter svolgere il proprio lavoro in serenità rispettando le regole, indossando costantemente la mascherina protettiva, igienizzando attrezzi, struttura, spogliatoi, bagni, sottoponendoci ogni settimana a test sierologici. Ed è quello che abbiamo sempre fatto, abbiamo messo tutto in sicurezza ma ci hanno chiuso lo stesso.” Perché non controllare a tappeto ogni palestra e sanzionare, ed eventualmente disporre la chiusura, solo le strutture non a norma anti-covid? Perché far chiudere tutti, dopo averli giustamente obbligati ad acquistare materiali costosi per la messa in sicurezza delle strutture, e non dare un’opportunità a chi ha davvero seguito tutte le regole?
Se lo sport (e più in generale l’attività fisica) fosse considerato davvero SALUTE e PREVENZIONE, forse ora ci si potrebbe recare nelle strutture di fiducia e svolgere le attività che permettono a tantissime persone in tutto il mondo di sentirsi meglio da un punto di vista psicofisico. Perché lo sport è insegnamento, crescita personale e di gruppo, è salute ma soprattutto lo sport è un diritto.
“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Esso ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose fanno. Parla ai giovani in una lingua che comprendono. Lo sport può portare speranza dove una volta c’era solo disperazione.” (Nelson Mandela)