Venerdì scorso, nella Biblioteca Comunale di Ottaviano, nell’ambito del progetto “Biblioteca Viva”, organizzato dal Sindaco prof. Biagio Simonetti con la collaborazione della consigliera delegata “alla cultura” prof.ssa Fiorella Saviano, che è stata anche presentatrice, Filomena Carrella, giornalista, scrittrice, musicista ha presentato il libro: “L’isola che c’è”: una “favola” che ha per protagonisti una foca e due ragazzi, per “teatro” l’isola di Filicudi e si propone di ricordare a tutti la necessità di difendere in ogni modo i valori e le bellezze della Natura. Il racconto è anche un omaggio della scrittrice al magico splendore di Filicudi, “l’isola che c’è”.
“Il mare e il cielo cantano insieme. L’azzurro colora il mondo e anche il cuore di Peonia. Di fronte alla vista del mare rimane incantata e si sente stranamente protetta; eppure le storie che le sono state raccontate sulle creature marine sono tante: strane creature brutte, con facce da mostri che divorano i pesci”. Gli abitanti di Filicudi “ridono, si commuovono pensano, sono sereni e non hanno mai fretta. Per Peonia è vivere tra gli alieni, è un mondo che non riesce a spiegare a scuola, anche perché nessuno le crede”. La prosa di questo racconto “suona” tutta come quella dei due passi che ho citato che e giustificano il “luminoso” che alla prosa ho attribuito: la luce è nei luoghi, nel mare, nel cielo, è nel ritmo musicale delle proposizioni, è nel sereno e chiaro disegno delle immagini realizzate, a corredo del libro, da Carmela Fasulo e da Alina Maslowski: esse interpretano in modo magnifico il “messaggio” del racconto. La luce splende intensa nel finale progetto di BelBelle, che è il desiderio della scrittrice: “risvegliare le coscienze di tutti e ricordare agli
esseri umani che il nostro pianeta è il dono e il bene più prezioso che va ricevuto e va salvaguardato”. Il racconto è uno splendido documento di sapienza espressiva: leggi e “vedi” immediatamente che la Carrella è padrona, oltre che della prosa, anche dell’arte della musica: ha voluto che il Maestro Kocaqi con la musica dei suoi strumenti “commentasse” la lettura dei passi, “eseguita” nel rispetto assoluto dei toni e dei moti dell’armonia della prosa da Fiorella Saviano e da Gennaro Caliendo. Filomena Carrella è una favolista che sa coniugare favola e filosofia. Era una caratteristica di Esopo, riconosciuta da Aristotele, il quale racconta che almeno in un caso però Esopo aveva sbagliato schierandosi dalla parte di Democrito: quando aveva raccontato in “una favola” “che il mostro marino Charybdis con una sorsata d’acqua marina aveva portato allo scoperto i monti, con una seconda sorsata aveva fatto emergere le isole nella loro
interezza e con l’ultima sorsata aveva prosciugato tutta la terra”. Ma c’è un aspetto che distingue la “favolista” Carrella da Esopo, e da Fedro: gli animali dello scrittore greco e di quello latino sono, in definitiva, “ricchi di atteggiamenti simili a quelli umani per stimolare il processo analogico- nobili come il leone, l’aquila, il cavallo -umili come la volpe, il cane, la rana, sono – scrive il Marenghi -tutti rappresentati secondo una tipologia psicologica “disegnata dall’empirismo Peripatetico: la visione filosofica di Fedro ha, poi, come suo segno caratteristico il pessimismo. La foca BeBelle e il cagnolino hanno sentimenti e comportamenti umani, ma non dimenticano la loro natura di animali: l’incontro più significativo delle due nature avviene quando BeBelle ingoia il cellulare e a salvarla intervengono due veterinari, due infermieri e “altra gente specializzata nel salvataggio degli animali. …Quella sera la comunità intera delle foche si raccolse in preghiera…..d’un
tratto, come per magia, qualche cosa di unico e di incredibile accadde per davvero: umani e foche si ritrovarono a pregare insieme”. Anche i conigli, i falchetti, i cani e i gatti partecipano alla festa per la salvezza della foca. Si balla e si canta per strada, e a dimostrazione ulteriore della funzione simbolica che la luce svolge in questo racconto, “il sole illumina l’isola rendendola brillante come l’oro.”.E’ festa in fondo al mare ed è festa anche nella scuola, finalmente. I fratellini hanno raccontato a scuola la loro estate, e alla fine “tutti si sono lasciati andare a un grande e sentito applauso. Le maestre hanno parlato affermando ad alta voce: “Finalmente tutti gli esseri umani insieme per proteggere gli animali e la nostra amata terra.”. E speriamo che la fiaba diventi realtà.